Cronaca: sentenza per la rapina alla giornalista del TG5, bottino da 200 mila euro

 

Rapina alla giornalista di canale 5, arriva la sentenza di secondo grado, dopo il processo celebrato innanzi alla prima sezione penale della corte di appello di Firenze, a carico di 5 persone imputate a vario titolo di rapina pluriaggravata consumata e di tentata rapina. La notizia di questa rapina fece il giro d’Italia. La vittima infatti era Cesara Buonamici, conduttrice del Tg5 e tra i volti più noti dell’informazione italiana. Il 24 aprile 2022, la giornalista e il marito furono rapinati a Firenze da una banda di rapina Rolex. Poche settimane dopo, i malviventi, tutti di Napoli, furono arrestati. Gli imputati sono condannati nel secondo processo, quello di appello alle seguenti pene: De Laurenzio Fausto difeso dall’avvocato Claudia Franchi del Foro di Napoli: anni 4 mesi 8 di reclusione (in primo grado: anni 5 mesi 2 di reclusione) Gennarelli Gennaro, difeso dall’avvocato Luigi Poziello del Foro di Napoli Nord: anni 4 mesi 8 (in primo grado anni 5 mesi 2 di reclusione) Esposito Carmine difeso dall’avvocato Luca Gagliano del Foro di Napoli: anni 4 mesi 6 (in primo grado anni 5 mesi 2 di reclusione) Innocenta Carlo difeso dall’avvocato Annalisa Recano del Foro di Napoli: anni 4 mesi 4 di reclusione (in primo grado anni 4 mesi 10) e Puglisi Gabriele difeso dall’avvocato Mirella Baldascino del Foro di Napoli Nord : anni 2 mesi 11 (in primo grado anni 3 mesi 6 di reclusione). Tutti gli imputati sono sottoposto agli arresti domiciliari. Presente in aula Joshua Kalman, marito di Cesara Buonamici, entrambi costituitisi parte civile nel processo penale, difesi dall’avvocato Nero Pinucci del Foro di Firenze, che ha chiesto un risarcimento di oltre 220.000 euro, pari al valore degli orologi sottratti. La giornalista venne rapinata mentre si trovava insieme al futuro marito Joshua Kalman a Firenze da una banda di rapina Rolex. Poche settimane dopo i poliziotti del capoluogo toscano hanno arrestato i malviventi. Secondo la ricostruzione, la banda era partita da Napoli con un furgone a noleggio, a bordo del quale era stato trasportato lo scooter usato per il raid. Quindi, dopo un breve appostamento, l’azione. Con minacce e violenza riuscirono a strappare gli orologi di pregio alla Buonamici ed al futuro consorte, ma anche altri preziosi e bracciali che indossavano. Tra la refurtiva un Patek Philip di circa 60mila euro, zaffiri da 16mila euro e brillante solitario da 50mila e dopo il colpo grosso, la fuga. Il valore degli orologi è stato stimato in oltre 220.000 euro.