Il 3 maggio 2014 resterà una data indelebile nella memoria di tutti gli appassionati di calcio italiani. Quel giorno, in occasione della finale di Coppa Italia tra Napoli e Fiorentina, si verificò una tragedia che ancora oggi ci lascia senza parole. Durante gli scontri tra i tifosi delle due squadre, Ciro Esposito, un giovane tifoso del Napoli, fu ferito gravemente da un colpo di pistola e morì dopo 53 giorni di agonia.

Oggi, nove anni dopo quel terribile avvenimento, non possiamo che ricordare con dolore la perdita di un giovane appassionato di calcio che non avrebbe mai dovuto morire per una partita. La morte di Ciro Esposito è stata una ferita aperta nel cuore della comunità calcistica e sportiva italiana, una ferita che ancora oggi ci fa riflettere sulle responsabilità che ognuno di noi ha nei confronti della cultura del calcio e della sua diffusione.

Ma oggi vogliamo anche ricordare Ciro Esposito con un sorriso, perché il suo Napoli quest’anno ha vinto lo scudetto. La squadra di Spalletti ha saputo regalare momenti di gioia e di emozione ai suoi tifosi, dimostrando ancora una volta l’amore e la passione che il calcio può suscitare. E per questo motivo, la vittoria dello scudetto è anche dedicata a Ciro Esposito, a tutti coloro che lo hanno amato e che lo ricordano ancora oggi.

In questo momento di festa, non possiamo dimenticare la lezione che la morte di Ciro Esposito ci ha lasciato. Dobbiamo impegnarci tutti insieme a creare una cultura calcistica pacifica e rispettosa, in cui la passione per la propria squadra non sia mai fonte di violenza e di odio. Dobbiamo ricordare che il calcio è uno sport che unisce, che ci fa emozionare e che ci fa sentire parte di una grande comunità, e che per questo motivo deve essere sempre un’occasione di gioia e di fratellanza.

Quindi, oggi, quando festeggiamo la vittoria dello scudetto del Napoli, pensiamo anche a Ciro Esposito e a tutti coloro che, come lui, hanno perso la vita per la passione del calcio. Diamoci tutti la mano e impegniamoci a costruire insieme un futuro in cui lo sport possa essere sempre un’occasione di crescita e di unione per tutti.