Alluvione in Emilia-Romagna: Meloni dichiara “Lo Stato c’è e daremo risposte immediate”

 

Dopo la grave alluvione che ha colpito la regione, in Emilia Romagna sono operativi 879 vigili del fuoco, di cui 696 giunti in rinforzo da altri Comandi, 244 sono al lavoro nella provincia di Forlì e 326 in quella di Ravenna, i territori dove permangono le maggiori criticità. Ancora poi sono attivi 150 soccorritori acquatici, 50 esperti nelle operazioni di prosciugamento con pompe e idrovore, 16 i Posti di comando avanzato. Dei mezzi impiegati attualmente nei luoghi colpiti dal maltempo, 35 sono piccoli natanti, 3 gli anfibi, 1 hovercraft, 3 gli elicotteri e 12 i droni. Sono 4.963 gli interventi effettuati finora di cui 1.148 a Bologna, 2.089 a Ravenna, 1.362 a Forlì Cesena, 364 a Rimini. Dopo la sospensione dei servizi dovuta all’emergenza maltempo e alla conseguente esondazione del fiume Savio e dei corsi d’acqua minori, riaprono da oggi a Cesena tutti i servizi bibliotecari, museali e le gallerie d’arte comunali, con la sola eccezione dei punti lettura distribuiti nei quartieri, la cui ripartenza è programmata per lunedì 29 maggio. Tutti gli spazi e i servizi ripartiranno con i consueti orari rispettando il calendario delle attività tradizionalmente proposte. Sempre nella giornata di oggi riapre la Biblioteca Malatestiana, con riferimento all’Antica Aula del Nuti e Sala Piana e a tutti i servizi della Moderna e della Ragazzi. Il maltempo intanto concede una tregua, le piene dei fiumi si abbassano e in Romagna si è passato la domenica con gli stivali nel fango, a spalare e a pulire, a cercare di salvare il salvabile, a pensare a come ripartire. L’acqua lentamente si ritira da Faenza, Forlì, Cesena e dagli altri luoghi più pesantemente colpiti. E’ ancora invece molto presente a Ravenna e dintorni, ma il pericolo che tutta la città vada sott’acqua sembra per il momento scongiurato. Anche per oggi è stata confermata l’allerta rossa dalla protezione civile, non solo e non tanto per le deboli precipitazioni sparse che potrebbero esserci, quanto perché rimangono gravi criticità idrogeologiche e idrauliche. A cominciare dalla montagna e dalla collina che rappresentano un problema enorme: ci sono infatti oltre 300 frane censite sul territorio. “Il governo c’è. E’ stata una tragedia ma può essere un’occasione per rinascere più forti”. Dopo aver lasciato in anticipo il G7 in Giappone per rendersi conto di come l’alluvione ha massacrato l’Emilia-Romagna, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha toccato ieri con mano il territorio devastato tra Ravenna Forlì e Faenza e ha promesso “risposte immediate”. Ha escluso che si possano utilizzare i fondi del Pnrr anche se è consapevole che serviranno “molte risorse” per riparare i “danni”, ad ora difficili anche da stimare, anche se si parla di più di 6 milioni di euro.