Il Governo Meloni consolida la sua leadership dopo le ultime comunali

  • Articolo di Biagio Fusco

I dati affluiti dalle recenti amministrative tenutesi nel nostro Paese danno senz’altro ragione alle parole del nostro Premier Giorgia Meloni, che in occasione del doppio appuntamento internazionale, prima alla seduta del Consiglio d’Europa e poi a quello di Hiroshima che ha radunato intorno al tavolo delle decisioni politiche importanti il G7 dei Capi di Stato e di Governo che contano nel mondo, si è lasciata andare a toni di entusiasmo, certamente utili non solo a sorreggere, ma anche a promuovere l’azione del suo governo. Sull’onda del rinnovato consenso raccolto a livello locale le sue dichiarazioni ai microfoni della stampa vanno ben oltre il cauto ottimismo: “ Siamo concentrati sui nostri obiettivi, i dati sulla crescita confermano la concretezza della politica economica, la fiducia di famiglie e imprese cresce, l’Italia è protagonista sulla scena internazionale ”.

Insomma, il centro – destra attira su dì se’ la fiducia delle famiglie e degli imprenditori d’Italia, i quali confidano in una accelerata rispetto all’attuazione del nutrito programma di riforme promesse nel settore economico, oltre che nelle politiche sociali e nelle istituzioni. I risultati ottenuti dalla coalizione aggiungono di fatto una plusvalenza alle aspettative della Meloni per quanto concerne gli obiettivi di stabilità della sua compagine governativa. Al summit nipponico che mette a confronto le principali democrazie industrializzate del globo, così come all’incontro europeo, si affrontano i temi caldi della politica internazionale, la cui concentrazione in questo frangente storico è assorbita dagli effetti collaterali dell’invasione russa ai danni della nazione Ucraina.

Il conflitto bellico, tuttora in corso, rischia con gli inasprimenti degli attacchi dell’ultima ora di protrarne la durata, senza che se ne intraveda uno spiraglio che garantisca una pace durevole alla popolazione civile coinvolta e già stremata da oltre un anno di sacrifici disumani. Si pensa alla creazione di un vero e proprio Registro nel quale annotare le distruzioni provocate dai bombardamenti russi, nella prospettiva di poterne poi fornire una puntuale ricostruzione che serva anche all’accertamento ed alla attribuzione delle responsabilità in capo al Presidente russo Vladimir Putin, l’unico a volere questa guerra assurda. Il Consiglio d’Europa, fondato nel 1949, è costituito in forma di organizzazione internazionale autonoma, distinta dal consiglio europeo anche perché non rientra nella UE e contiene nello Statuto, quali intenti programmatici della propria funzione, la piena realizzazione della democrazia nel Vecchio Continente, la protezione dei diritti inviolabili dell’Uomo e lo Stato fondato sul diritto. Di tale organismo faceva parte anche la Russia, salvo poi esserne espulsa senza appello a seguito della scellerata aggressione portata ad un altro Stato sovrano.

Ebbene, nell’agenda degli apparati burocratici del Consiglio figura quella che in realtà appare più di una ipotesi, ovvero la implementazione di un’Autorità Giudiziaria sotto forma di Tribunale Speciale, che sia legittimato nella sua giurisdizione e che rivesta specifica competenza sulla vicenda Ucraina. Stati Uniti e Giappone hanno già anticipato che non faranno mancare il loro appoggio ad entrambe le iniziative. Una cosa e chiara, e la Meloni non ha alcuna volontà di arretrare sul punto, è cominciata la stagione delle riforme e le riforme vanno portate a termine: “ Voglio fare una riforma ampiamente condivisa ma la faccio perchè ho avuto il mandato dagli italiani e tengo fede a quel mandato: voglio dire basta ai governi costruiti in laboratorio, dentro il Palazzo, ma legare chi governa al consenso popolare “. Dal palco di Ancona, la nostra Premier, che tutti conosciamo come fine stratega politico, cresciuta alla vecchia scuola di partito, come tale attenta ad ogni minimo particolare che non dissolva la visibilità e la credibilità tanto faticosamente costruite negli anni, ribadisce la sua ferma posizione di proseguire senza deroghe e senza ritardi sulla strada che porta dritta alle riforme costituzionali, sia pure in un clima di auspicata serenità del dibattito politico; e lo fa lanciando un avvertimento alle opposizioni: ” non accetto atteggiamenti aventiniani o dilatori “.