Cybersecurity, oltre alle accademie per esperti c’è bisogno di inclusività

I cyber attacchi sono il prezzo da pagare per l’utilizzo delle tecnologie digitali. Ma arginarli si può e si deve: è questo ciò che si propongono la Cybersecurity Skills Academy, l’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN) e altri enti, mettendo in atto svariate misure. Tra queste rientrano la formazione di nuovi tecnici informatici, la comunicazione di massa e l’utilizzo dei fondi attualmente disponibili per rendere il web più sicuro.

Un’accademia per riunire esperti e nuove leve

Tra le diverse iniziative, la Cybersecurity Skills Academy nasce con l’intento di trovare collaboratori con comprovata esperienza nella tutela della sicurezza in rete, all’interno dell’Unione Europea. Allo stesso tempo, la piattaforma si propone di offrire un’adeguata formazione agli aspiranti tecnici.

Tutte le attività in programma mirano al raggiungimento di un obiettivo comune: l’abbattimento degli attacchi informatici e dei loro effetti. Il piano d’azione si concentra su prevenzione, identificazione, difesa e opere dissuasive nei confronti degli hacker, mediante l’ingaggio di nuove figure professionali, come per esempio il Cyber Incident Responder, il responsabile in caso di incidenti di sicurezza informatica, e il CISO, il Chief Information Security Officer.

Sicurezza informatica, una realtà che riguarda tutti

Ma il problema della cybersecurity interessa non soltanto gli addetti ai lavori, ma anche (e soprattutto) il resto della popolazione. L’inizio della guerra tra Russia e Ucraina, infatti, ha portato a un aumento esponenziale dei cyber attacchi in tutto il mondo e in ogni settore, rendendo chiunque vulnerabile a frodi, violazioni e furti di dati.

Per questo motivo la prevenzione delle minacce informatiche va fatta integrando una comunicazione corretta, efficace e accessibile all’utilizzo degli strumenti pratici e all’avanguardia. L’ACN, in particolare, si sta impegnando per rendere l’approccio al digitale sempre più inclusivo e trasparente per gli utenti.

I suggerimenti per proteggersi dai crimini informatici devono essere condivisi su larga scala. Essi spaziano dall’impostazione di una password complessa all’installazione di un buon antivirus, per arrivare agli aggiornamenti dei software e dei dispositivi. Se infatti una password robusta è in grado di resistere agli attacchi informatici, aggiornare con costanza software e device significa avere un livello di sicurezza più elevato, grazie ai miglioramenti e alle risoluzioni di bug e problemi tecnici noti. Allo stesso modo, installare un buon antivirus permette di scansionare il sistema alla ricerca di virus e malware, rimuovendoli all’occorrenza.

Chi vuole proteggere maggiormente i propri device, può infine affidarsi a una Virtual Private Network, ossia una “rete virtuale privata” che è in grado di proteggere l’attività online attraverso una connessione criptata tra il dispositivo e il server: data l’ampia offerta di servizi sul mercato, per aiutare gli utenti a scegliere con facilità, online sono presenti delle guide specializzate che recensiscono le migliori vpn gratis, adatte sia a PC che a smartphone. Consultandole, si avrà una panoramica completa dei servizi più affidabili ed efficaci, peraltro gratuiti, per tutte le esigenze.

I fondi del PNRR nella lotta contro i crimini informatici

Al fine di attuare delle misure ad hoc per tutelare la sicurezza in rete, l’ACN ha ottenuto 623 milioni di euro dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Ecco le opere a cui tale denaro sarà destinato:

  • 174 milioni per comunicazione, consolidamento e potenziamento delle misure in atto e quelle ancora da attuare;
  • 147 milioni per la realizzazione di laboratori di certificazione tecnologica e monitoraggio dei software;
  • 302 milioni per rafforzare la protezione informatica nelle Pubbliche Amministrazioni, di cui 150 a favore di altri enti (atenei, MIUR, regioni).

Altri 400 milioni potrebbero arrivare dal Parlamento tra il 2023 e il 2037, ma ancora non vi sono conferme in merito. Ad ogni modo, l’Italia si sta impegnando molto per superare gli attuali limiti, inclusi quelli legati a formazione, conoscenze e competenze del singolo.