Furti di rame in parchi eolici, una banda smascherata dopo un’indagine approfondita

NAPOLI, 12 giugno – Una banda specializzata nel furto dei cavi in rame all’interno dei parchi eolici è stata sgominata dopo un’operazione condotta dalle autorità. Undici persone sono state indagate, di cui otto sono attualmente in carcere, una ai domiciliari e un’altra con obbligo di dimora.

Le indagini sono state avviate in seguito a una serie di furti di cavi di rame verificatisi in parchi eolici situati nelle regioni di Campania, Puglia, Molise e Basilicata. È stato accertato che la banda era composta da cittadini rumeni, albanesi e italiani, alcuni dei quali già noti alle forze dell’ordine per reati simili.

Un cittadino rumeno era il principale coordinatore e organizzatore dei furti, occupandosi personalmente sia dell’esecuzione dei crimini che della distribuzione del metallo rubato. Una volta individuato il parco eolico prescelto, i membri del gruppo agivano di notte, forzando le porte di accesso agli aerogeneratori. Tagliavano poi i cavi di rame e li asportavano, causando anche danni ai trasformatori. Successivamente, il rame veniva trasportato in luoghi appositamente preparati, dove veniva sguainato e preparato per essere immesso nel mercato nero. Il metallo veniva quindi venduto a grossisti del settore, e i proventi venivano ripartiti tra i membri dell’organizzazione.

Il valore del materiale rubato è stato stimato intorno a un milione di euro. Inoltre, i furti hanno comportato una perdita di circa nove mila megawattora di energia eolica, equivalente a circa tre milioni di euro di valore commerciale.

Le indagini, che si sono svolte dal febbraio al settembre 2022, sono state inizialmente coordinate dalla Procura di Larino, ma il provvedimento è stato adottato dalla Procura di Benevento, competente sul territorio. L’operazione ha portato all’arresto di otto membri della banda e all’applicazione di misure cautelari nei confronti degli altri tre indagati.