Scontro a Roma, morto bimbo di 5 anni. Indagato lo youtuber che guidava, positivo al narcotest

 

Contestato l’omicidio stradale a Matteo Di Pietro, il ventenne che, alla guida del SUV Lamborghini coinvolto nell’incidente a Casal Palocco, ha causato la morte di un bimbo di cinque anni oltre al ferimento della madre e della sorellina di 4 anni. E’ risultato positivo ai cannabinoidi. Al vaglio degli inquirenti anche la posizione dei quattro presenti nell’auto. Nei loro confronti potrebbe essere contestato il concorso nel caso in cui venisse accertato che nelle fasi precedenti allo schianto stessero girando un video da postare, poi, sui social per una ‘sfida’ online incitando il ragazzo alla guida. Nell’incidente anche la madre, 29 anni, e la figlia di 4 anni sono rimaste ferite e non sono in pericolo di vita. La piccola è stata trasferita dall’ospedale Sant’Eugenio al Bambino Gesù e in seguito dimessa. La madre, Elena Uccello, invece, resta ricoverata al Sant’Eugenio, ha contusioni e un forte stato di shock. Fiori, peluche e girandole colorate, sono state deposti sul luogo dell’incidente. “Il trauma che sto provando, scrive sui social Vito Loiacono, uno dei ragazzi di The Borderline, il gruppo di Youtuber che sarebbe coinvolto nell’incidente, è indescrivibile. Ci tengo solo a dire che io non mi sono mai messo al volante e che sto vicinissimo alla famiglia della vittima”. “Dopo l’incidente continuavano a filmare, il papà di un altro bambino li ha ripresi e ha discusso con i ragazzi”. A raccontarlo è Alessandro Milano, amico della famiglia Proietti e papà di un amichetto di scuola di Manuel. “Dobbiamo tutti parlare e raccontare quello che è successo. Filmavano e il bimbo era morto”, ripete Alessandro. “Siamo distrutti, questa macchina sfrecciava da giorni. Andavano fermati”. Queste le parole che i cittadini del quartiere ripetono arrivando sul posto. Il vicepremier e ministro, Matteo Salvini, ha dichiarato: “Un bimbo di cinque anni è morto alle porte di Roma, pare fosse in svolgimento una competizione social di youtuber in 5 su una Lamborghini che hanno stritolato questo bimbo. Se sei recidivo e togli la vita a una persona perché sei un cretino al volante, tu la patente non la vedi più per il resto di tuoi giorni, non è che la sospendo per qualche mese”.