Caivano Abbattimento via Pietro Micca

Caivano: abbattimento in via Micca, tre famiglie rischiano di trovarsi per strada

Caivano – Tre famiglie di Caivano sono con il fiato sospeso con la procedura di abbattimento che incombe sulle loro vite.

Raffaele Castaldo 31 anni, operaio con moglie e due figli piccoli, che non ha esitato nello scrivere al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, proponendo uno scambio estremo. La libertà per salvare la casa. Raffaele si farebbe letteralmente arrestare pur di non vedere in macerie la sua abitazione.

La sua storia è molto comune in Campania. Una delle tante case costruite più di vent’anni fa come «abuso di necessità» per dare un tetto alle tre famiglie che vi abitano. Ma che per la Procura della Repubblica deve essere abbattuta, senza se o ma.

Ma in questo caso, “se o ma” ce ne sono molti. Da vent’anni gli occupanti dell’immobile hanno sempre pagato l’Ici e anche le tasse per il ripristino ambientale causato dalla casa che, tra l’altro, sorge nel bel mezzo di una campagna, lontano dal centro abitato di Caivano. Persone umili e senza alcuna pendenza nei confronti della legge, un aspetto che va sottolineato quando si parla dei nostri territori.

«Meglio andare in carcere — ripete Raffaele — e chiedo al Presidente Mattarella di farci arrestare e scontare così gli 8 mesi per l’abuso edilizio di necessità. In cambio però chiedo che non venga abbattuta l’unica casa che abbiamo e non vengano messi per strada i miei figli e i miei parenti anziani e ammalati. La Procura ha già dato incarico agli assistenti sociali di prendersi cura dei miei figli quando saremo senza casa, ma è tutto assurdo».

Nel caso specifico nell’edificio di via Pietro Micca, nelle campagne di Caivano, abitano nove persone, componenti tre nuclei familiari. Ci sono anche due bimbi, due anziani e due persone con gravi problemi psichici.

L’ordinanza di abbattimento dovrebbe essere eseguita il prossimo 29 marzo. L’avvocato Ambrogio Vallo, chiamato ad assistere i residenti, è riuscito a ottenere una sospensiva attraverso un «incidente di esecuzione», ma si tratta di un provvedimento temporaneo che non risparmierà l’abbattimento, a meno che non venga revocato considerando le situazioni di assoluta necessità.

«Sono tutte brave persone umili — garantisce l’avvocato Vallo — che non hanno i mezzi per procurarsi un’altra abitazione, se non sarà raccolto l’appello di Raffaele Castaldo avremo l’ennesimo dramma sociale. È un paradosso che soggetti con questa situazione particolare gli venga abbattuta l’abitazione acquisita a patrimonio comunale e quindi con destinazione pubblica. E lo Stato si debba fare carico dell’abbattimento e di trovare poi un’altra abitazione. Sembra veramente un paradosso». 

La strada per salvare l’abitazione di queste famiglie è ancora in salita. Ma questi cittadini caivanesi hanno bisogno anche dell’appoggio del Sindaco, Enzo Falco. Persone perbene, umili ed oneste, che hanno sempre pagato tutto le tasse dovute, non possono essere lasciate da sole.

GrilloSport