Avellino, 20 giugno – “La situazione è solo peggiorata da quando ho presentato la mia prima denuncia”. Queste sono le parole sconvolte di Michela, una donna di 48 anni residente a Sperone, nella provincia di Avellino. Ieri pomeriggio, dopo essere stata inseguita in auto, è stata colpita da colpi di pistola sparati dal suo ex convivente, Pellegrino Crisci, un uomo di 41 anni che vive nello stesso comune di Michela. Successivamente, Crisci è stato arrestato dai carabinieri.
Ancora sotto shock, Michela ha raccontato i suoi timori e le sue delusioni ai microfoni dell’emittente Telenostra, mentre lasciava l’ospedale “Moscati” di Avellino, dove era stata ricoverata per le ferite riportate agli arti superiori a causa dei colpi sparati da Crisci. La donna ha fatto riferimento alla sua prima denuncia presentata nel dicembre 2021, quando era stata brutalmente picchiata dal suo ex convivente, che le aveva rotto il naso con un pugno. “Mi sono sentita abbandonata, non ho avvertito la presenza dello Stato”, ha denunciato Michela. “Dopo qualche giorno di carcere, lui è stato messo ai domiciliari e poi rilasciato in libertà. Da quel momento in poi – ha aggiunto Michela – la mia situazione è peggiorata, vivendo costantemente con la paura di subire ulteriori maltrattamenti”.
La donna ha anche confessato di aver temuto per la sicurezza del suo giovane figlio. “Durante questi mesi ho vissuto nell’angoscia che potesse subire danni per colpire me”, ha affermato. Convivere quotidianamente sotto la minaccia di un individuo violento si è rivelato estremamente difficile per Michela. Pellegrino Crisci, ufficialmente commerciante di auto, era stato posto ai domiciliari nel 2021 per maltrattamenti nei confronti di Michela. Durante l’intervento dei carabinieri a favore della donna, Crisci aveva aggredito anche gli agenti, e qualche mese dopo era finito in carcere, ricevendo una condanna in primo grado di quattro anni di reclusione. Tuttavia, successivamente era stato rilasciato.
Poco tempo fa, Crisci era stato nuovamente arrestato nell’ambito di un’inchiesta condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli per tentata estorsione aggravata, insieme a un boss, ai danni di un imprenditore nella zona di Baia. Prima di richiedere il pizzo, i due avevano incendiato un veicolo nel cantiere dell’imprenditore. Dopo alcuni giorni trascorsi in carcere a Poggioreale, Crisci era stato nuovamente liberato. E ora è sotto custodia in ospedale ad Avellino, dopo essere stato ferito ai glutei durante un conflitto a fuoco con i carabinieri che ha preceduto la sua cattura.