Antonio Coviello, docente universitario e rinomato economista, noto per il suo lavoro all’Istituto di Ricerca su Innovazione e Servizi per lo Sviluppo del Consiglio Nazionale delle Ricerche, ha espresso le sue opinioni sull’attuale emergenza legata ai Campi Flegrei. Quest’area nella periferia occidentale di Napoli è stata recentemente colpita da un terremoto di magnitudo 4.2, considerato dagli esperti come il più forte degli ultimi 40 anni.
Piano di evacuazione da 30 miliardi
Il professor Coviello, esperto nel campo della gestione dei rischi da calamità naturali e del loro impatto economico, ha gettato luce sul piano di evacuazione previsto per affrontare il rischio di bradisismo e attività vulcanica nell’area. Ha sottolineato la necessità di un approccio razionale e pianificato in contrasto con un’evacuazione improvvisa e costosa, come previsto nei piani di emergenza, che verrebbe a costare oltre 30 miliardi di euro all’anno, con un danno economico sul Pil stimato di almeno l’1%.
L’evacuazione delle zone a rischio, sia per il bradisismo che per l’attività vulcanica, coinvolgerebbe una vasta popolazione, stimata in circa 600.000 persone per la zona rossa e 700.000 persone per la zona gialla. Il rischio vulcanico in Campania coinvolge complessivamente circa 3 milioni di persone, che vivono entro 15-20 chilometri da possibili eruzioni vulcaniche. Questa regione ospita vulcani significativi come il Vesuvio, i Campi Flegrei e Ischia.
Un approccio più “razionale”
Il professor Coviello ha suggerito un approccio più razionale ed evoluto nella pianificazione dell’evacuazione per affrontare il rischio vulcanico. Tale approccio potrebbe non solo ridurre i costi economici ma anche contribuire a mitigare la crisi demografica nell’area, spostando la popolazione in aree interne a rischio demografico. Questo richiederebbe investimenti nella creazione di infrastrutture adeguate e l’ottimizzazione dei piani di evacuazione utilizzando tecnologie avanzate come reti neurali e intelligenza artificiale.
L’argomento sollevato dal professore Coviello mette in evidenza la complessità della gestione del rischio vulcanico in una regione densamente popolata come la Campania e la necessità di soluzioni innovative per garantire la sicurezza delle comunità locali.