L’udienza predibattimentale, nota come processo ‘rito Cartabia’, che coinvolgeva i cosiddetti ‘furbetti del cartellino’ presso il cimitero di Pozzuoli, si è conclusa con il rinvio a giudizio di tutti gli imputati. L’udienza si è svolta questa mattina dinanzi al giudice monocratico di Napoli, Giuliana Taglialatela. Il Comune di Pozzuoli, rappresentato dall’avvocato Gennaro Tortora, è stato accettato come parte civile nel processo.
Le accuse rivolte ai diciassette imputati, tra dipendenti comunali e lavoratori socialmente utili, riguardano, in vario grado, reati di falsificazione e truffa relativi alla manipolazione dei documenti di presenza. Il processo avrà inizio il prossimo 19 dicembre, davanti al giudice monocratico di Napoli, Rossella Tammaro, nella sua undicesima sezione penale. Gli imputati sono accusati, in particolare, di aver attestato la presenza dei loro colleghi, anche quando erano assenti, timbrando i loro badge e, di conseguenza, di aver favorito guadagni ingiusti per chi si assentava.