Un’operazione di rilevanza è stata eseguita dalla Polizia di Stato, che ha portato all’arresto di Mariano Cangiano. Questa azione è scaturita da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Napoli, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia. Questa misura è stata eseguita insieme a Giovanni Strazzullo, Gennaro Ruggiero, Armando Mastroianni ed Emanuele Mastroianni. Gli accusati sono ritenuti indiziati di associazione di stampo camorristico, porto e detenzione in luogo pubblico di armi comuni da sparo, esplosione di colpi d’arma da fuoco ed estorsione, tutti aggravati dalle modalità mafiose.
L’operazione è il risultato delle indagini condotte dalla Squadra Mobile e dal Commissariato San Ferdinando e riguarda il gruppo criminale emergente guidato da Giovanni Strazzullo, noto come ‘o kikk, che ha consolidato la sua presenza nella zona della Riviera di Chiaia attraverso azioni violente e spettacolari. Questo gruppo è considerato una costola del clan noto come l'”Alleanza di Secondigliano”.
Il gruppo criminale, nel mese di luglio, ha compiuto azioni violente tra cui sparatorie nel quartiere “Torretta di Chiaia” e ha estorto denaro dai parcheggiatori abusivi lungo il lungomare di Mergellina, minacciandoli con armi da fuoco.
In un incidente particolarmente grave, avvenuto il 3 settembre, i sospettati hanno utilizzato un fucile mitragliatore per intimidire un parcheggiatore, impugnando l’arma mentre sfrecciavano per le strade del centro della città.
Il 9 settembre, in risposta a queste attività criminali, è stato emesso un decreto di fermo di indiziato di delitto nei confronti di Strazzullo, Ruggiero, i due Mastroianni e Cangiano. I primi quattro indagati sono stati arrestati tra il 9 e il 12 settembre, mentre Cangiano è rimasto latitante fino a ieri, quando è stato rintracciato presso l’abitazione di un parente.
Si sottolinea che il provvedimento di custodia cautelare è stato emanato in fase di indagini preliminari e gli imputati, presumibilmente innocenti fino a una sentenza definitiva, hanno la possibilità di impugnare questa misura.