Arresti per il caso Maimone: svelata la rete di protezione

Dopo mesi di indagini riguardo all’omicidio di Francesco Pio Maimone, avvenuto il 20 marzo scorso sul Lungomare di Mergellina, sembra che si stiano facendo importanti progressi. Francesco Pio Valda, il 19enne accusato di aver sparato e causato la morte del giovane Maimone, sarebbe stato assistito da una rete di sette amici. Questa rete, svelata oggi dalla Squadra Mobile della polizia, avrebbe contribuito al tentativo di Valda di sottrarsi alle indagini e di nascondere l’arma del delitto. L’operazione è scaturita in risposta a un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal giudice istruttore presso il Tribunale di Napoli su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia partenopea.

Quattro ragazzi sono stati posti in carcere, mentre tre ragazze sono state poste ai domiciliari. Tra le ragazze ai domiciliari figura anche la sorella di Valda, Giuseppina. A tutti loro viene contestata una serie di gravi reati, tra cui la detenzione di armi comuni da sparo e il favoreggiamento, reati aggravati dalle modalità mafiose.

L’omicidio di Francesco Pio Maimone, un giovane di Pianura con il sogno di aprire una pizzeria, è stato uno dei casi che più ha scosso la città di Napoli lo scorso anno. La violenza scoppiata durante la movida nella primavera scorsa ha portato alla morte di Maimone, che si trovava nell’area per trascorrere una serata con gli amici. Al funerale del giovane, migliaia di persone si sono radunate nel quartiere periferico di Napoli.

L’indagine condotta dalla Squadra Mobile di Napoli ha stabilito che la tragedia ha avuto inizio con una lite tra due gruppi di giovani nei pressi di uno chalet di Mergellina. Questa rissa, scatenatasi per ragioni apparentemente banali, potrebbe essere stata causata persino da una scarpa sporcata. Durante l’alterco, Francesco Pio Valda, allontanandosi dal luogo della lite, avrebbe estratto una pistola e aperto il fuoco, sparando diversi colpi d’arma da fuoco. Uno di questi proiettili ha colpito Maimone, che era del tutto estraneo alla disputa. Valda, il cui padre Ciro era ritenuto affiliato al clan camorristico Cuccaro e che è deceduto in un agguato di camorra nel 2013, fu arrestato il giorno successivo all’omicidio.

Fin dall’inizio delle indagini, è emerso che qualcuno avrebbe aiutato il 19enne a cercare di sfuggire alle forze dell’ordine. Oggi, grazie all’azione della Polizia, questa rete di protezione sembra essere stata smantellata, portando a diversi arresti nell’ambito del caso Maimone.