Pirata investe donna 76enne e la uccide

La donna, ha attraversato la strada con un borsone pieno di panni da portare in lavanderia. Angela Intini, 76 anni, ha fatto pochi metri sulle strisce pedonali, a ridosso del portone di casa sua, da dove è uscita verso le 7.15 di ieri, quando era ancora buio: un furgone l’ha investita in pieno in via San Pietro in Verzolo, davanti alla farmacia, e l’ha sbalzata sull’asfalto. Il conducente del veicolo, un 41enne di Pavia che con il furgone stava consegnando il pane ad alcune attività commerciali della zona, non si è fermato.

Per la donna, subito soccorsa da alcuni commercianti del quartiere, non c’è stato niente da fare: i medici l’hanno rianimata a lungo ma è morta durante la corsa disperata in ospedale. Il guidatore del furgone ha chiamato il 112 una volta arrivato in azienda. Agli agenti della polizia locale, che hanno svolto i rilievi, ha spiegato di essersi allontanato per paura. È stato denunciato per fuga e omissione di soccorso.

La dinamica dell’incidente è ancora al vaglio degli agenti della polizia locale, ma secondo la prima ricostruzione il furgone Dacia guidato dal 41enne stava arrivando dalla città ed era diretto verso la periferia. L’incidente è avvenuto all’altezza della farmacia e di una lavanderia automatica.

La donna era appena uscita dal suo appartamento, in un condominio che affaccia sulla strada e si trova sul lato della banca, e ha attraversato via San Pietro. Il conducente del furgone, per cause ancora da capire, l’ha presa in pieno. Poi, invece di fermarsi, è scappato. La donna è rimasta agonizzante sulla strada, mentre le auto continuavano a transitare. Alcuni commercianti, a quell’ora già al lavoro, hanno chiamato subito i soccorsi. Ma la donna non ce l’ha fatta. Era molto conosciuta in quartiere, dove la descrivono come una «persona dinamica e molto attiva». La donna, che aveva una figlia che abita in provincia, era insegnante di biodanza, una disciplina olistica che coniuga esercizi fisici con la musica.

Le telecamere

Sotto esame, per precisare la dinamica, ci sono i filmati della telecamera della banca, che avrebbero ripreso la scena. Il conducente potrebbe avere avuto la visuale oscurata da alcune macchine parcheggiate sulla sua destra, sul marciapiede: una è stata rimossa con il carroattrezzi in tarda mattinata. Di certo ha avuto un ruolo l’oscurità: a quell’ora, verso le 7, era ancora buio e piovigginava. Il punto in cui l’incidente si è verificato è illuminato da un solo lampione che si trova a ridosso di un ponteggio installato per un cantiere edile.

L’uomo si è costituito

L’uomo che era alla guida del furgone dopo l’incidente è tornato nell’azienda per cui lavora, abbastanza vicina al punto dello schianto, e ha chiamato il 112. All’operatore ha spiegato di avere fatto un incidente. Dalla telefonata gli agenti della polizia locale sono subito risaliti all’investimento mortale in via San Pietro. L’uomo è stato quindi portato al comando di viale Resistenza, per essere sentito.