Faida di Camorra: Arresti e Intimidazioni contro don Patriciello e Comandante Chiariello

Nella cupa cornice della faida di camorra che insanguina il territorio, emerge un capitolo inquietante con gli atti intimidatori perpetrati contro il comandante della polizia locale di Arzano, Biagio Chiariello, e il parroco del Parco Verde di Caivano, don Maurizio Patriciello. I due uomini, rappresentanti della legalità e della comunità, sono stati presi di mira in modo spietato, con un manifesto funebre lasciato all’ingresso del comando di Chiariello e l’esplosione di una bomba davanti al cancello della Chiesa San Paolo Apostolo, mettendo in luce la volontà della camorra di neutralizzare chi si frappone al suo oscuro dominio.

Le indagini condotte dai carabinieri di Giugliano e Arzano, sotto la guida della DDA di Napoli, hanno portato all’esecuzione di 13 misure cautelari contro presunti esponenti della criminalità organizzata. Una rete di 11 persone è stata sottoposta alla custodia in carcere, mentre altre due sono soggette al divieto di dimora in Campania. Le accuse sono gravi e varie, spaziando dall’associazione di tipo mafioso al traffico illecito di sostanze stupefacenti, estorsioni e tentate estorsioni, fino alla detenzione e al porto di armi, oltre a reati aggravati dal metodo mafioso.

La faida che ha scosso l’area nord di Napoli ha radici profonde, risalenti all’omicidio di Salvatore Petrillo, nipote dell’ex capo malavitoso locale Pasquale Cristiano. Vittima di un agguato davanti al “Roxy Bar” di Arzano, Petrillo perse la vita il 20 novembre 2021, quattro giorni dopo l’attentato. Questo tragico evento innescò una spirale di violenza tra la famiglia capeggiata da Giuseppe Monfregolo e il gruppo criminale gestito da Pasquale Cristiano insieme a Vincenzo Mormile.

Il Procuratore Distrettuale ha delegato i carabinieri di Giugliano e Caivano per eseguire le misure cautelari, svelando l’operatività di un sodalizio camorristico attivo nei territori di Frattamaggiore, Frattaminore e zone limitrofe. Questo gruppo, in una lotta armata per imporre la propria egemonia, avrebbe perpetrato una serie di attività illecite, estendendo la sua azione criminale anche nei confronti di imprenditori e commercianti, dai quali richiedeva il pagamento di somme di denaro sotto minaccia per consentire la continuazione delle attività lavorative.

La comunità resta in allarme, mentre la giustizia cerca di spezzare le catene della criminalità organizzata che continua a insinuarsi nel tessuto sociale della regione.Marican Gruppo Canciello pb