Barcellona – Napoli, il sogno Azzurro si arena in una sfida dalle tante sfaccettature

Di Flavio Cerbone- La tanto attesa sfida di ritorno tra Barcellona e Napoli termina con un risultato di 3 a 1 in favore dei Blaugrana, tanto rammarico per gli Azzurri in una gara dalle tante facce.

La partita, all’inizio vede i ragazzi terribili di Xavi dominare i primi 20 minuti di gioco, con un 1-2 fulmineo siglato da Fermìn Lòpez e Cancelo, rispettivamente al minuto 14 ed al minuto 16. Dalla scossa iniziale, però il Napoli è bravo a tornare in cattedra, alzando il baricentro e la pressione verso la porta dei padroni di casa, che su uno schema simile a quello visto contro il Sassuolo, subiscono la rete di Amir Rrahmani che accorcia le distanze . Da lì in poi, è il Napoli che tiene il pallino della gara nella seconda parte di un primo tempo ricco di intensità da entrambi i lati e sfiora la rete del pari con un colpo di testa di Giovanni Di Lorenzo che a distanza ravvicinata impegna Ter Stegen in una parata acrobatica.  Successivamente inizia la ripresa, il Napoli parte bene ed impegna la metà campo avversaria già dai primi minuti della seconda frazione, non creandò però particolari pericoli alla porta della squadra Catalana, ad eccezzione di un buon tiro da fuori di un Kvaratshkelia sotto tono e di un contatto molto dubbio tra Osimhen e Cubarsì in area di rigore. Dal minuto 65 in poi, a causa di una difesa colabrodo e di un centrocampo che ha visto Zambo Anguissa spettatore non pagante della gara, il Barcellona torna a spingere ed impegna molte volte Meret . In mezzo a tutto ciò arriva la rete di Lewandowski che chiude i conti ma aumenta il rammarico Partenopeo per un’occasione colossale avuta da Lindstrom  pochi minuti prima, con il Danese indisturbato in area che mette fuori un colpo di testa solo da spingere in rete. Il Napoli poi continua a provarci, colpisce l’incrocio dei Pali con Olivera e vede uscire di millimetri il tiro rasoterra di Kvara che arena definitivamente le speranze azzurre.  i Ragazzi di Calzona  dunque escono a testa alta, ma subiscono un Barca che merita il passaggio del turno per la maggiore pericolosità creata, nonostante una gestione arbitrale che ha oggettivamente danneggiato il Napoli.