Scampia – Smaltimento illecito di rifiuti: Organizzazione criminale sgominata nel campo rom

La Polizia di Stato ha condotto un’azione decisiva per debellare un’organizzazione criminale specializzata nel traffico illegale di rifiuti nel campo rom di Cupa Perillo, situato a Scampia. L’operazione ha portato all’arresto di quattro individui di etnia rom, provenienti dalla Serbia e dal Nord Macedonia e residenti nel campo stesso. Le accuse rivolte agli arrestati comprendono associazione per delinquere finalizzata al traffico illegale di rifiuti e alla combustione illecita degli stessi, oltre al furto pluriaggravato.

La scoperta di questa attività illecita è il risultato di un’indagine durata diversi anni, durante i quali si sono verificati numerosi incendi dolosi di rifiuti nel campo rom di Cupa Perillo. La quantità di rifiuti bruciati era considerevolmente superiore a quella generata dalla normale popolazione del campo, innescando sospetti e richiedendo un’azione investigativa. Le autorità competenti, tra cui la Squadra Mobile di Napoli e il Commissariato di P.S. Scampia, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, hanno rivelato l’esistenza di un’organizzazione criminale che lucrava attraverso attività illegali di gestione dei rifiuti.

L’organizzazione aveva istituito un deposito abusivo di rifiuti all’interno del campo, accogliendo materiali provenienti da privati e aziende circostanti, al fine di ridurre i costi di smaltimento. Questi rifiuti, compresi pneumatici dismessi, grandi elettrodomestici e materiale plastico, venivano trasportati nel campo con autocarri appositi e scaricati in modo disordinato in aree designate. Successivamente, i materiali di valore venivano separati e venduti, mentre quelli privi di valore economico venivano bruciati per facilitarne lo smaltimento, provocando gravi rischi ambientali e per la salute pubblica. Di particolare preoccupazione è il fatto che i roghi tossici avvenivano in prossimità di due istituti scolastici, mettendo a serio rischio la sicurezza degli studenti e degli abitanti della zona.

L’indagine ha fatto uso di tecnologie avanzate, tra cui telecamere, droni e pedinamenti, per documentare le attività illegali del sodalizio criminale. Grazie a questo lavoro di indagine, gli arrestati sono stati individuati e rintracciati.