La tensione che avvolge il tessuto commerciale di Afragola, si è intensificata con l’arresto di tre individui accusati di estorsione aggravata, incluso un minore all’epoca dei fatti. Le indagini condotte dalla Squadra Mobile e dal Commissariato di Afragola hanno portato alla luce un intricato schema di minacce e richieste di denaro nei confronti dei commercianti locali.
Secondo la ricostruzione degli inquirenti, gli episodi risalgono ad agosto e dicembre dello scorso anno, quando i sospettati avrebbero preso di mira diverse attività commerciali, richiedendo pagamenti sotto la minaccia implicita del loro legame con l’organizzazione criminale. L’accusa, pertanto, include il reato di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso, sottolineando l’impiego di tattiche intimidatorie proprie delle reti camorristiche locali.
Tra gli arrestati figura anche un 17enne, il cui coinvolgimento nei reati è stato valutato come motivo sufficiente per il suo collocamento in un istituto penale minorile. La sua presunta partecipazione ad episodi estorsivi, inclusa una richiesta di pagamento avvenuta nella vigilia di Capodanno, ha attirato l’attenzione degli inquirenti sulla radicata presenza del fenomeno criminale tra i giovani locali.
Le autorità giudiziarie hanno emesso disposizioni di custodia cautelare in carcere per tre degli arrestati, mentre per il minore è stata disposta la detenzione in un istituto minorile. Entrambe le decisioni sono state prese in risposta alle richieste della Direzione Distrettuale Antimafia (DDA) di Napoli e della Procura per i Minorenni, riflettendo la serietà delle accuse e la volontà di reprimere le attività illegali nell’area.
L’impiego dell’aggravante del metodo mafioso in entrambe le ordinanze sottolinea il legame dei sospettati con l’organizzazione criminale locale, evidenziando la necessità di un intervento urgente per contrastare le influenze delle reti criminali sulla vita economica e sociale della comunità di Afragola.