Dall’Iran missili e droni contro Israele, ferita una bambina. “Respinto il 99% degli attacchi”. Cosa succede adesso

L’Iran: “Rientra nell’esercizio del diritto di Teheran all’autodifesa”. Netanyahu convoca il gabinetto di guerra. Gli Usa: “Non partecipiamo a contrattacco”. Convocati i leader del G7

roni, missili balistici e da crociera. Così l’Iran ha sferrato il suo attacco contro Israele nella notte tra il 13 e il 14 aprile. Le conseguenze sono state poche da un punto di vita militare, perché Israele col supporto Usa ha neutralizzato la quasi totalità degli attacchi. Il problema adesso cosa accadrà. Si teme un’escalation. Una guerra Iran-Israele. L’Iran ha esaurito qui il suo attacco? E la risposta israeliana quale sarà?

L’Occidente invoca prudenza. Biden ha detto che gli Usa non parteciperanno a una controffensiva, ma le prossime ore sono quelle che chiariranno il quadro. Ufficialmente “nessuna decisione è stata presa” per ora su una riposta israeliana all’attacco dell’Iran. Secondo quanto riferito da una fonte ufficiale al Times of Israel, un’eventuale riposta “sarà discussa nel Gabinetto di guerra previsto per le 15” (le 14 in Italia).

Intanto la presidenza italiana del G7 ha convocato per il primo pomeriggio una videoconferenza per discutere dell’attacco iraniano contro Israele. Si riunirà alle 22 ora italiana anche il Consiglio di Sicurezza dell’Onu, dopo la richiesta avanzata da Israele.

L’attacco dell’Iran contro Israele

L’Iran giustifica l’attacco come la risposta al bombardamento aereo, di cui è sospettato Israele, al consolato iraniano a Damasco in Siria il primo aprile 2024. Sono morte otto persone tra le quali il generale iraniano Mohammad Reza Zahedi, comandante della Forza Quds, la divisione delle Guardie della rivoluzione islamica che dirige gli attacchi contro Israele dal territorio libanese.

L’ambasciatore dell’Iran alle Nazioni Unite, Saed Iravani, ha inviato una lettera alla presidenza del Consiglio di sicurezza Onu e al segretario generale Antonio Guterres affermando che l’attacco contro Israele “rientra nell’esercizio del diritto di Teheran all’autodifesa, sancito nell’articolo 51 della Carta delle Nazioni Unite, e in risposta alle ricorrenti aggressioni militari israeliane e in particolare dopo il raid del 1° aprile”.

La sbandierata “autodifesa” si è tradotta in centinaia di droni kamikaze e di missili lanciati in tre ondate da suolo iraniano direttamente verso lo Stato ebraico.

“La questione può dirsi chiusa” a meno che, dopo il bombardamento del consolato dell’Iran nella capitale siriana Damasco, Israele “non commetta un altro errore”, la precisazione della rappresentanza di Teheran presso le Nazioni Unite a New York. E ancora: “Se il regime israeliano dovesse commettere un altro errore, la risposta dell’Iran sarebbe notevolmente più severa. È un conflitto tra l’Iran e il regime canaglia israeliano, dal quale gli Stati Uniti devono stare lontani”.