Boxe, azzurra preoccupata, Carini ‘decide CIO, io mi adeguo’. Anche don Maurizio Patriciello dalla sua parte

Angela Carini, atleta afragolese: “Io devo adeguarmi a quello che ha deciso il Cio, quindi domani andrò sul ring e darò tutta me stessa”.

E’ il pensiero di Angela Carini, 25enne napoletana che domani alle 12.20, in un match della categoria 66 kg, dovrà vedersela con l’algerina Imane Khelif, al centro di varie polemiche fra controlli sul testosterone a cura del Cio e i test dell’Iba sul Dna, che l’anno scorso evidenziarono cromosomi XY nell’organismo della nordafricana.

Dall’entourage della nazionale di pugilato filtra anche preoccupazione per quanto potrà succedere, mentre il presidente della Fpi Flavio D’Ambrosi preferisce affidarsi “a un silenzio istituzionale”.

Anche don Maurizio Patriciello interviene in difesa della pugile afragolese: “Salviamo Angela Carini dalla pugile trans: è nata uomo è più forte di lei, la massacrerà”.

Matteo Salvini contro “la pugile trans dell’Algeria” Imane Khelif che giovedì affronterà l’azzurra Angela Carini nel torneo dei pesi welter alle Olimpiadi di Parigi 2024. Khelif è stata ammessa ai Giochi olimpici perché, secondo il Cio, rispetta tutti i requisiti legati al genere. Dagli ultimi Mondiali, però, è stata esclusa per i livelli di testosterone.

“Pugile trans dell’Algeria – bandito dai mondiali di boxe – può partecipare alle Olimpiadi e affronterà la nostra Angela Carini.

Un’atleta messicana che l’aveva affrontata ha dichiarato ‘i suoi colpi mi hanno fatto molto male, non credo di essermi mai sentita così nei miei 13 anni da pugile, nemmeno combattendo contro sparring partner uomini’. Uno schiaffo all’etica dello sport e alla credibilità delle Olimpiadi. Basta con le follie dell’ideologia ‘woke’!”, scrive Salvini sui social, indicando la linea seguita da altri esponenti della Lega.

“Assurda la decisione del Comitato Olimpico Internazionale di ammettere Imane Khelif ai Giochi. Il pugile trans dell’Algeria era stato escluso dai Mondiali dello scorso anno per non aver superato i ‘test di eleggibilità di genere’. Adesso, invece, Khelif combatterà alle Olimpiadi contro la nostra azzurra Angela Carini nel match di boxe femminile.

È chiaro a tutti che Khelif, per natura, ha una prestanza fisica maggiore rispetto a una donna e che, quindi, si tratta di un confronto impari che non dovrebbe essere permesso. Un cattivo esempio che va contro il codice morale dello sport”, dice in una nota il senatore della Lega Roberto Marti, presidente della commissione Sport a Palazzo Madama.

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