Una foto pubblicata sui social nel marzo del 2023 sta facendo luce sui legami del 17enne accusato dell’omicidio di Santo Romano con ambienti criminali. Nello scatto, il giovane appare insieme all’assassino di Francesco Pio Maimone, attualmente sotto processo per il delitto, e a Emmanuel Aprea, figlio del boss Gennaro Aprea, noto esponente del clan di Barra.
L’immagine, estrapolata dal profilo di Aprea, mostra il 17enne, un ragazzo proveniente dal quartiere Barra, che pochi mesi prima dell’omicidio di Santo Romano era stato scarcerato dal carcere minorile di Nisida, dove aveva trascorso quattro mesi per resistenza a pubblico ufficiale e spaccio di droga. L’istantanea non offre prove dirette sulla “caratura criminale” del giovane, ma evidenzia senza dubbio il suo giro di frequentazioni. Questo aspetto è stato confermato anche dalla lettera diffusa dai suoi genitori tramite l’avvocato Luca Raviele, che difende il ragazzo nel corso delle indagini.
L’omicidio di Santo Romano, avvenuto la notte del 24 ottobre a San Sebastiano al Vesuvio, sembra essere stato scatenato da una lite per un pestone involontario. A differenza di quanto accaduto in un caso simile a Mergellina, dove la vittima era del tutto estranea al conflitto, in questa occasione la discussione avrebbe coinvolto sia gli amici del 17enne che quelli della vittima. La dinamica dell’omicidio è ancora al vaglio degli inquirenti: secondo alcuni testimoni, dopo la lite il giovane avrebbe aperto il fuoco contro il gruppo, mentre l’indagato sostiene di essere stato aggredito. Una versione che, secondo il suo avvocato, sarebbe supportata dalle immagini delle telecamere di videosorveglianza.