A Bacoli, in una cerimonia particolarmente commovente, è stato intitolato il belvedere di Via Castello all’ex Sindaco di Napoli, Maurizio Valenzi, a 115 anni dalla sua nascita. Valenzi, durante il suo mandato, fu fondamentale per la chiusura dell’orfanotrofio militare di Baia, che per decenni aveva ospitato i figli dei caduti della Grande Guerra. Questo luogo, che avrebbe dovuto essere un rifugio per i bambini orfani, si rivelò invece un inferno di sofferenze e abusi. Le terribili condizioni di vita furono denunciate dagli stessi bambini, che nel 1976 inviarono una lettera al Sindaco Valenzi, chiedendo aiuto.
Il sindaco di Bacoli, Josi Della Ragione, ha ricordato l’importanza dell’azione di Valenzi e del suo intervento tempestivo. Grazie alla sua sensibilità e al sostegno dell’assessore Emma Maida, fu possibile interrompere le crudeltà perpetrate nell’orfanotrofio e porre fine a una vicenda di dolore che durava dal 1930. Dopo la chiusura, il Castello Aragonese di Baia è diventato il Museo Archeologico dei Campi Flegrei, oggi uno dei più importanti d’Italia, trasformando così un luogo di tormento in un simbolo di cultura e riscatto.
Alla cerimonia di intitolazione, oltre al sindaco Della Ragione, erano presenti l’ex Presidente della Regione Campania, Antonio Bassolino, e Lucia Valenzi, figlia dell’ex Sindaco di Napoli. La sua presenza ha sottolineato l’importanza di non dimenticare quel capitolo doloroso della storia e il coraggio di chi, come suo padre, ha lottato per il benessere dei più deboli.
Al termine della cerimonia, si è svolto un convegno presso il Palazzo dell’Ostrichina del Parco Borbonico del Fusaro, incentrato sul patrimonio culturale dei Campi Flegrei. Durante l’incontro sono stati discussi i beni materiali e immateriali che costituiscono l’eredità storica della zona, con un focus sul valore sociale di questo patrimonio.
L’intitolazione del belvedere a Maurizio Valenzi rappresenta un tributo al suo impegno e al cambiamento che ha portato, un gesto simbolico che riconosce il valore della giustizia e della solidarietà, trasformando una triste memoria in una lezione di speranza.