Con una dichiarazione durante la conferenza stampa di fine anno, la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha annunciato l’intenzione del Governo di impugnare la legge regionale campana sul terzo mandato. La questione ruota attorno all’articolo 122 della Costituzione, che disciplina le competenze legislative tra Stato e Regioni, e all’articolo 127, che consente al Governo di sollevare questioni di legittimità costituzionale.
La legge campana, approvata il 5 novembre 2024, prevede un ricalcolo dei mandati regionali, escludendo quelli svolti prima della sua entrata in vigore. Tale norma permetterebbe al Governatore Vincenzo De Luca di ricandidarsi per un terzo mandato, nonostante abbia già guidato la Regione Campania dal 2015 al 2020.
L’impugnazione, decisa al limite dei sessanta giorni previsti dalla Costituzione, riapre un dibattito che va oltre i confini regionali. Il principio fondamentale contestato dal Governo è che una legge regionale non possa alterare le regole costituzionali sui limiti di mandato, considerate parte integrante della disciplina democratica nazionale.
Il caso De Luca si intreccia con vicende analoghe, come quella di Luca Zaia, Governatore del Veneto, che ha beneficiato di un’interpretazione simile per ricandidarsi nel 2020. Tuttavia, un eventuale accoglimento del ricorso da parte della Corte Costituzionale potrebbe compromettere non solo i piani di De Luca, ma anche quelli di altri presidenti di Regione, in particolare leghisti come Zaia, Attilio Fontana e Massimiliano Fedriga.
La decisione del Governo ha scatenato immediate reazioni. De Luca ha convocato una conferenza stampa per domani a Napoli, nella sala De Sanctis di Palazzo Santa Lucia, per rispondere alle dichiarazioni della Premier.
Nel frattempo, il senatore Andrea Martella, segretario regionale del Partito Democratico del Veneto, ha accolto con favore l’impugnazione. “È il momento di chiudere un ciclo politico in Veneto, dove il centrodestra governa ininterrottamente da 30 anni e Zaia è al vertice da 15. È stucchevole e infantile il tentativo disperato della Lega veneta di perpetuare un unico leader”, ha dichiarato Martella.
La vicenda del terzo mandato tocca un nodo delicato: il bilanciamento tra autonomia regionale e rispetto dei principi costituzionali. Se la Corte Costituzionale accogliesse il ricorso, si aprirebbe un precedente che potrebbe limitare le ambizioni politiche di diversi governatori.
Mentre De Luca sembra pronto a sfidare il suo stesso partito, pur di ricandidarsi, il centrodestra si trova in una posizione altrettanto complessa, con la Lega che rischia di perdere una delle sue figure più rappresentative.