Clan ed estorsioni, Cassazione annulla ordinanza per due boss

Ritenuti dagli inquirenti i mandanti di un pizzo da 50mila euro

La Corte di Cassazione ha annullato ieri, per la seconda volta, l’ordinanza di custodia cautelare per estorsione aggravata dal metodo mafioso a carico di Luigi Cacciapuoti e Domenico Ferrara, ritenuti ai vertici del clan Ferrara Cacciapuoti.

Gli ermellini hanno invece rigettato i ricorsi presentati da altri tre imputati: Giuseppe Ruocco, Francesco Ferrara e Giulio D’Altrui.

A difendere i due boss è stato un collegio difensivo composto dagli avvocati Antonio Bruganti, Raffaele Chiummariello e Luigi Poziello.

Ferrara e Cacciapuoti sono ritenuti dagli inquirenti i mandanti di una richiesta estorsiva da 50mila euro avanzata nei confronti dei venditori di un’abitazione e anche dell’imposizione di una ditta legata al clan agli acquirenti intenzionati a ristrutturale l’immobile.

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