Indagato dopo aver sparato a dei rapinatori

È indagato per omicidio e occultamento di cadavere il proprietario di una villetta alla periferia di Centola, in provincia di Salerno, teatro di un presunto tentativo di rapina avvenuto domenica scorsa. L’uomo, un imprenditore del posto, avrebbe aperto il fuoco contro un gruppo di tre persone che si sarebbero introdotte nella sua abitazione, ferendone due. Uno dei presunti rapinatori, cittadino albanese, è deceduto.

Stando a quanto trapelato da fonti investigative, l’imprenditore avrebbe ammesso le proprie responsabilità dinanzi agli inquirenti, fornendo indicazioni utili che hanno portato al ritrovamento del corpo del malvivente. Il cadavere è stato rinvenuto questa mattina in fondo a un dirupo, avvolto in alcuni teli. Secondo una prima ricostruzione, la morte non sarebbe avvenuta sul posto, ma in un momento successivo, e il corpo sarebbe stato trasportato e nascosto per occultarne le tracce.

A indagare sul caso sono i carabinieri della compagnia di Sapri, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Vallo della Lucania. Le autorità stanno cercando di ricostruire con precisione l’intera dinamica dei fatti, nonché di identificare eventuali complici o altre persone coinvolte nel tentativo di rapina.

Secondo alcune indiscrezioni, dopo il tragico epilogo, l’imprenditore sarebbe stato oggetto di una vera e propria “spedizione punitiva” da parte di persone legate al gruppo criminale coinvolto nella rapina. Un ulteriore elemento al vaglio degli inquirenti, che potrebbe allargare il quadro investigativo e portare a nuovi sviluppi nelle prossime ore.

L’episodio, che ha scosso la comunità locale, riaccende il dibattito sulla legittima difesa e sulla sicurezza nelle aree rurali del Cilento

Secondo quanto riferito dalle forze dell’ordine, tra i presenti c’erano anche familiari del 20enne albanese rimasto ferito durante il tentativo di rapina e attualmente ricoverato all’ospedale Cardarelli di Napoli. Il giovane è indagato per tentata rapina, mentre il suo presunto complice è stato trovato morto questa mattina in fondo a un dirupo, avvolto in alcuni teli. A condurre gli investigatori sul luogo del ritrovamento è stato proprio l’imprenditore, che avrebbe ammesso le proprie responsabilità.

Grazie all’intervento tempestivo dei carabinieri della compagnia di Sapri, coordinati dalla Procura di Vallo della Lucania, non si sono registrati scontri, ma l’episodio ha fatto scattare la sorveglianza permanente nella zona, dove la tensione resta alta. L’inchiesta prosegue per chiarire la dinamica completa dei fatti e accertare le responsabilità di tutti i soggetti coinvolti.

Sulla vicenda è intervenuto anche il consigliere regionale della Lega, Aurelio Tommasetti, che ha espresso solidarietà all’imprenditore:

“È assurdo che chi protegge la propria casa venga indagato. La spedizione punitiva rappresenta una deriva inaccettabile. Come se non bastasse, ora il nostro concittadino, già violato nell’intimità della sua proprietà, deve temere per la sua incolumità e quella dei suoi cari. Ringrazio le forze dell’ordine che stanno facendo ogni sforzo per garantire la sicurezza. Chiedo tolleranza zero per chi si rende protagonista di simili atti intimidatori, violenti e pericolosi, in totale spregio della legge. Chi non rispetta la nostra legge può tornare nei Paesi da dove è venuto”.

L’episodio sta alimentando un acceso dibattito sull’uso della legittima difesa, la sicurezza nelle zone periferiche e l’equilibrio tra diritto alla difesa e rispetto della legge. Il caso, ancora in evoluzione, potrebbe avere ulteriori sviluppi nelle prossime ore.