Casamicciola, quella colata di fango che uccise 12 persone Il 26 novembre 2022, l’orrore

Il 26 novembre del 2022, a Casamicciola, sull’isola d’Ischia, la tragedia si verificò all’alba, innescata da una pioggia torrenziale e incessante. Il fiume di fango travolse abitazioni e abitanti di via Celario, e arrivò fino al mare. Si stima che caddero su Ischia 126 millimetri di pioggia in sei ore, una quantità d’acqua abnorme che il monte Epomeo non riuscì a drenare. Risultato, una valanga di detriti – circa 80mila tonnellate di fango – abbattutasi sulle strade di Casamicciola.

La frana distrusse ogni cosa sul suo cammino, comprese le vite di dodici persone, fra cui tre bambini e un neonato, sorprese durante il sonno o in un disperato tentativo di fuga. Sono stati necessari undici giorni di incessante lavoro di scavo per riportare alla luce tutti i corpi, mentre qualche giorno dopo, la tragedia ha causato indirettamente una tredicesima morte, quella per infarto del padre di una delle persone travolte. Oltre 400 gli sfollati, la maggior parte dei quali vennero ospitati in hotel riaperti per l’emergenza, ma dopo l’alluvione, in occasione delle allerta meteo, molti altri hanno dovuto lasciare le loro abitazioni per sicurezza.

Il piano di ricostruzione e messa in sicurezza, affidato all’ufficio del commissario straordinario Giovanni Legnini, è tuttora in corso. Subito dopo il disastro, in molti puntarono l’indice contro l’abusivismo e la mancata manutenzione delle presunte zone a rischio, ma le indagini coordinate dalla procura di Napoli non hanno individuato possibili responsabili. Sulla richiesta di archiviazione dell’inchiesta – un’inchiesta senza colpevoli – dovrà ora decidere il gip. La scimmietta afragola