Un gruppo di napoletani è stato arrestato negli Stati Uniti con l’accusa di aver gestito un traffico internazionale di prodotti elettronici contraffatti. Salvatore De Rosa, Simone Signorelli, Vincenzo De Martino e Luca De Martino sono accusati di aver messo in piedi una rete di vendita di dispositivi falsificati, tra cui prodotti Apple, Samsung e Dyson, in una vasta area della contea di DuPage, in Illinois. L’operazione ha fruttato agli arrestati un giro d’affari stimato in oltre 570.000 dollari.
L’indagine, condotta dalla polizia di Elmhurst, ha portato al sequestro di centinaia di articoli falsificati e al ritrovamento di circa 90.000 euro in contante. La banda non si sarebbe limitata a operare in Italia, ma avrebbe esteso il suo mercato anche oltreoceano, dove venivano venduti articoli contraffatti tramite offerte porta a porta e per strada. I quattro uomini sono stati arrestati con l’accusa di possesso e vendita di articoli contraffatti con l’intento di venderli per un valore complessivo superiore ai 500.000 dollari.
La sequenza degli eventi ha avuto inizio il 7 maggio, quando la polizia di Elmhurst ha ricevuto una segnalazione riguardante un veicolo sospetto, una Kia bianca condotta da Simone Signorelli. L’auto si fermò davanti a un uomo nel suo vialetto e Signorelli gli offrì un cellulare falso. Nonostante il rifiuto, l’auto fu seguita dalla polizia fino a un’abitazione situata a Glen Ellyn, dove i quattro uomini vivevano. Durante i giorni successivi, Vincenzo De Martino è stato avvistato mentre cercava di vendere AirPods falsi a dei giardinieri, offrendo il prodotto a un prezzo notevolmente basso.
Le perquisizioni effettuate hanno permesso di scoprire numerosi dispositivi contraffatti all’interno di un veicolo, tra cui iPhone, Apple Watch, AirPods Pro, e persino un asciugacapelli Dyson. Questi oggetti, tra gli altri, erano pronti per essere venduti nel mercato illegale, con l’intento di trarre profitto dalle imitazioni di noti brand tecnologici.
Nonostante le gravi accuse, i quattro arrestati sono da considerarsi innocenti fino a una sentenza definitiva. L’indagine continua per determinare l’estensione della rete di distribuzione e identificare eventuali altri complici.