Per Vincenzo De Luca, presidente della Regione Campania, il figlio resta «Piero De Luca», sempre chiamato per nome e cognome, con la puntualizzazione che «ha 25 anni di militanza e non vive di politica, guadagnerebbe di più facendo il suo lavoro». Per molti, però, resta inevitabile il paragone con «il governatore», come lo chiama lui stesso. Da ieri, e almeno fino al congresso del Partito Democratico in Campania, la battaglia di Piero sarà una sola: convincere gli scettici che la sua carriera politica non è una mera eredità paterna.

L’incontro con Sarracino e Manfredi

Nella giornata di ieri De Luca jr ha incontrato Marco Sarracino, deputato e responsabile Sud del Pd, vicino all’area Schlein e da sempre critico verso l’idea di un altro De Luca in posizioni apicali del partito campano. «Incontro sereno, nel segno dell’unità» è stata la nota ufficiale diffusa in serata.

Sempre ieri, Piero De Luca ha avuto un colloquio con il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi a Palazzo San Giacomo. Un segnale forte: se il padre da tempo non mette piede nella sede del Comune partenopeo, il figlio sceglie di andarci in prima persona.

Il messaggio politico

Nella sua prima dichiarazione da segretario regionale Pd “de facto”, De Luca jr ha sottolineato:
«Sto riscontrando unità di intenti e condivisione sulla volontà di accompagnare l’apertura della nuova fase. Siamo pronti a confrontarci con tutte le forze della coalizione progressista e con Roberto Fico per costruire un programma condiviso».

Una linea che richiama da vicino quella del padre: nessuna investitura automatica per un eventuale candidato M5S alle Regionali senza prima un programma condiviso di governo. La questione, però, resta complessa: come potrà un esponente pentastellato evitare critiche o prese di distanza su temi delicati come rifiuti e sanità campana?

Verso il congresso

Oggi, alle ore 12, scadono i termini per la presentazione delle candidature alla segreteria Dem. L’unico nome in campo è proprio quello di Piero De Luca, che si presenterà con almeno 500 firme a sostegno.

Intanto è partito l’iter per la nomina della commissione di garanzia sul congresso, composta da 11 membri: 6 indicati dalla mozione Bonaccini e 5 dall’area Schlein. Entro il 22 settembre verrà completata la lista dei delegati che formeranno l’assemblea regionale, mentre dal 25 al 28 settembre si terranno i congressi nei circoli, da cui uscirà il nuovo segretario regionale.

Una partita tutta politica e personale

La strada di Piero De Luca, quindi, passa per un difficile equilibrio: rivendicare la propria identità politica senza rinnegare l’ingombrante figura paterna. Una sfida che, per il momento, sembra essere appena iniziata.