Chi è Matteo Messina Denaro, il boss arrestato dopo 30 anni di latitanza?

Matteo Messina Denaro, boss mafioso considerato il capo di Cosa Nostra e latitante da 30 anni, è stato arrestato lunedì mattina.

L’arresto

L’uomo è stato catturato dai Ros dei Carabinieri in una struttura sanitaria privata, dove si era recato per effettuare alcuni accertamenti clinici; secondo alcune fonti, sarebbe stato in cura per un tumore in zona addominale. Il mafioso ha tentato la fuga, ma è stato catturato nuovamente in un bar.

Pur essendo una delle persone più ricercate al mondo, era riuscito a non entrare mai in un carcere.

Le congratulazioni di Mattarella e Meloni

Dopo l’arresto, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha telefonato al Ministro dell’Interno e al Comandante dell’Arma dei Carabinieri per complimentarsi, mentre il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha assicurato che “La lotta alla criminalità mafiosa proseguirà senza tregua”. Il premier si è poi diretta al palazzo di Giustizia di Palermo, dove si è congratulata con la procura e con i Carabinieri.

Chi è Matteo Messina Denaro?

Ma chi è davvero Matteo Messina Denaro? Nato nel 1962 e figlio di un boss, Francesco detto don Ciccio, divenne presto uno dei prediletti di Totò Riina – a cui successe come capo di Cosa Nostra dopo il suo arresto nel 1993. Abbandonata la scuola, si vantava spesso di essere un mafioso e di percepire contempo l’indennità di disoccupazione dall’Inps. Nel 1989 Paolo Borsellino fu il primo a scrivere il nome di Matteo Messina Denaro in un fascicolo d’indagine.

Il tentato omicidio di Rino Germanà e l’espansione dell’impero criminale

Un poliziotto, Rino Germanà, iniziò a indagare sul mafioso, che decise di ucciderlo. Attentò alla sua vita insieme ad altri due uomini, ma Germanà si salvò e, dal 1993, Matteo Messina Denaro divenne un latitante. Questo non gli impedì di portare avanti le sue attività criminali, che si espansero e da Trapani arrivarono in Nord Africa, Europa e in Sudamerica. Attraverso l’uso di “pizzini” di carta e mai del telefono riuscì a impartire ordini a distanza e senza rischiare mai l’arresto.

Atti di efferata violenza

Matteo Messina Denaro orchestrò gli attentati che miravano a personaggi pubblici – tra cui quello indirizzato a Maurizio Costanzo e alla moglie Maria de Filippi, che si salvarono – e si macchiò di alcuni crimini particolarmente violenti.

Tra gli altri, autorizzò anche il rapimento e l’omicidio di Antonella Bonomo, fidanzata del capomafia Vincenzo Milazzo, assassinato prima di lei, che al momento della morte era incinta di 3 mesi; Matteo Messina Denaro autorizzò anche il rapimento e l’omicidio di Giuseppe di Matteo, un ragazzino di 13 anni figlio di un mafioso pentito, che fu strangolato e sciolto nell’acido.

Nordio: “si chiude una delle più drammatiche stagioni della Repubblica”

Oggi con l’arresto di Matteo Messina Denaro” ha dichiarato il Ministro della Giustizia Carlo Nordio “si chiude davvero una delle più drammatiche stagioni della storia della Repubblica”.