Campania, un giovane su due non si iscrive all’università: cause e soluzioni

Secondo la Treccani, «con l’espressione dispersione scolastica s’intende quel complesso di fenomeni consistenti nella mancata o incompleta o irregolare fruizione dei servizi dell’istruzione da parte di ragazzi e giovani in età scolare».

Abbandoni, ritardi, bocciature, frequenze irregolari sono solo alcuni dei sintomi della dispersione, che sta colpendo indistintamente paesi ricchi e paesi poveri.

Record di segnalazioni in Campania

Per quanto riguarda le cause di questo fenomeno, invece, povertà, disoccupazione e scarsa qualità dell’istruzione si trovano in cima alla lista delle motivazioni che spingono ogni anno sempre più ragazzi a rinunciare agli studi, specialmente nel Sud Italia.

Tra le regioni più colpite, infatti, è la Campania a detenere il record di segnalazioni di dispersione in Italia. Inoltre, Napoli è la città con il tasso di abbandoni scolastici più alto, pari al 23%, che arriva al 33% in alcuni quartieri della città.

Questo problema non si limita però solo alla scuola, ma si estende anche all’università, tanto che il numero dei laureati è sempre più basso. Un fenomeno, questo, che caratterizza tutto il Paese, ma che in alcune zone è più accentuato di altre. Secondo un recente studio di Openpolis, infatti, le situazioni più delicate si verificano ancora una volta nel sud Italia, in particolare in Sicilia e in Campania, dove un giovane su due non si iscrive proprio all’università.

Come contrastare la dispersione scolastica

Per risolvere questo problema e cercare di aumentare il numero dei laureati, l’assegnazione di borse di studio, la riduzione delle tasse universitarie, il miglioramento dei percorsi di orientamento e la presenza di corsi che garantiscano un impiego dopo la laurea rappresentano delle valide soluzioni.

Ma oltre a questo, per ridurre la dispersione scolastica può rivelarsi molto utile anche la promozione di percorsi di laurea online: in questo modo, infatti, gli studenti avrebbero accesso a un’istruzione avanzata con il vantaggio di una gestione più flessibile del tempo e delle risorse personali. Senza contare, inoltre, che l’università telematica è molto più economica rispetto a quella tradizionale: tutti i costi legati a spostamenti ed eventuali affitti, infatti, sarebbero ammortizzati.

Vista la gravità della situazione, anche lo Stato si sta muovendo per trovare nuove soluzioni: grazie al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), infatti, sono stati stanziati dei fondi per contrastare la dispersione scolastica, attraverso percorsi di mentoring e orientamento, un maggiore coinvolgimento delle famiglie e l’offerta di laboratori formativi durante l’orario scolastico.

Iniziative, queste, che potrebbero contribuire ad aumentare il numero di giovani che proseguono gli studi, migliorando le prospettive di sviluppo e di crescita della regione e del Paese.

Solo con un impegno collettivo e soluzioni reali può essere arginata la dispersione scolastica in Campania: per questo motivo con l’attuazione del PNRR e l’adozione di misure idonee si potranno creare le condizioni per invertire l’abbandono e garantire un’istruzione più accessibile ad ogni livello di studio.