mass media

La rivoluzione dei mass media. Lo sapevate di vivere in un “villaggio globale”?

Sono i mass media i protagonisti della nostra era! Dalla parola inglese mass che significa massa e la parola latina media, plurale di medium, che significa mezzi, cioè mezzi di comunicazione di massa.

Tutto ciò che trasmettono diviene immediatamente di dominio pubblico, proprio come avviene nella comunità di un villaggio: da qui l’espressione  villaggio globale  coniata dal sociologo canadese Marshall McLuhan per dire che con questi ” tutti sanno tutto di tutti” e ” tutti  giudicano come accade in un piccolo villaggio nonostante a volte si possa essere agli estremi opposti del mondo”.

L’informazione ha da sempre avuto il potere dell’opinione pubblica. A lungo è stata custodita da giornali,radio, televisione o, perchè non ammetterlo,spesso anche dalle voci di popolo. Ma ormai nel ventunesimo secolo, non ci si ferma alla carta scritta e l’arrivo di news,grazie ad Internet, da ogni parte del mondo in tempo reale si fa padrone di noi, conducendoci a dare subito il nostro parere, senza a volte analizzare ciò che viene riferito e riflettere. Quasi come se fosse una gara a chi da la risposta migliore, a chi espone il parere più giusto e a chi ottiene subito consensi dal popolo dei social. Perche in fondo lo sappiamo,no ? Quale mezzo di comunicazione più efficace di questi? Siamo tutti connessi ventiquattr’ore su ventiquattro e siamo pronti a qualsiasi scoop da dare o che vien dato.

Potremmo mai metterci al pari dei nostri nonni, magari un po’ più anziani, che se hanno capito l’opzione della chiamata sul cellulare è assai? Noi siamo oltre. E’ la nostra generazione ad essere oltre. E’ il nostro secolo ad essere andato oltre e andarci sempre di più. E noi forse ad oggi, con un cellulare tra le mani, l’opzione della chiamata, la primordiale di questo strumento, è quella che utilizziamo di meno: è con lo smartphone che dalla nostra casa riusciamo a raggiungere un Paese di guerra o quello colpito da una calamità naturale,  un’aula di tribunale durante un processo, un luogo di un delitto, un programma televisivo, anche un po’ trash,che sta riscuotendo successo nell’ultimo momento, una partita o un concerto della nostra band preferita.

Da anni dibattono pro e contro in merito. Quanto ha favorito la cultura tale fenomeno? Analizzando accuratamente la loro azione, è denotabile quanto i mass media abbiano permesso da anni ormai di raggiungere un pubblico più vasto, quanto non solo informino, ma intrattengano, quanto educhino facendo conoscere eventi o persone.  A sfruttarli scende in campo anche il marketing,attraverso la pubblicità con la presentazione e la vendita di prodotti con fine commerciale su scala globale e locale. Non è un caso, inoltre, che spesso, sotto le dittature, chi governa si impossessi per prima cosa dei mass media, proprio per evitare che i cittadini “sappiano”. Un modo per giudicare la libertà di un paese è assolutamente infatti proprio quello di verificare la libertà di espressione presente nei mezzi di comunicazione di massa.

Purtroppo però non sempre il tutto giunge in maniera oggettiva, ma talvolta filtrato da più punti di vista. Altrettanto frequente è la questione delle fake news, bufale spacciate per vere e rilevante è l’enfatizzazione, inoltre, di certi aspetti piuttosto che altri che può far risaltare all’occhio le notizie di secondo piano, rispetto a quelle più importanti, come anche spesso tendenze particolari attribuite a personaggi del momento prendono una brutta piega e possono risultare come cattive influenze e presentazione di modelli sbagliati. A generare disgusto è poi l’eccesso della sensibilità, il gusto del macabro, l’estrosa preferenza per la tv del dolore che si pensa possa attirare di più, ma che invece sfonda la protezione della sfera privata, peccando con l’invasione della privacy.

In fondo, stiamo pur sempre agendo sulla massa, l’elemento più influenzabile e privo di personalità mai esistito. Ma i mass media rappresentano in realtà la massa che influenza la massa e sempre la stessa massa che si lascia influenzare dalla massa stessa. Gioco di parole?

Dobbiamo comunque cercare di trarne il meglio e quanti più vantaggi possibili. E quale potrebbe essere l’invito di un giornalista? Un uso equilibrato. Paradossale no? Ma credetemi, o meglio credeteci, anche da dietro le quinte di questi mass media, si può essere corretti. Anzi, deve partire proprio da qui. Solo così giunge una corretta ed equilibrata news.