Cinque anni fa moriva Lemmy Kilmister, leggenda dell’heavy metal

 

 

Il 28 dicembre 2015 moriva Lemmy Kilmister, iconico leader dei Motörhead, uno dei gruppi più importanti della storia dell’heavy metal.

Aveva compiuto da poco 70 anni quando un tumore alla prostata non gli lasciò scampo, dopo una vita passata con diversi problemi di salute a causa del suo abuso di alcol e droghe.

Oggi, la figura di Lemmy non è solo quella di un artista rivoluzionario per le sonorità heavy metal/hard rock, merito anche del suono saturato e grave del suo basso, che lo rendeva quasi simile a quello di una chitarra.

Infatti, c’è molto di più: il suo stile eccentrico, con baffi lunghi e cappello da cowboy, la sua passione per i cimeli della Seconda Guerra Mondiale e il suo modo si stare sul palco con la testa verso l’alto a raggiungere il microfono, senza mai guardare il basso o il pubblico, hanno contribuito a creare un vero e proprio mito attorno alla sua figura, che abbracciava tanto quella dell’artista rock sregolato e dannato quanto quella di un uomo unico nel suo genere.

Cinque anni dopo, i fan dei Motörhead lo stanno omaggiando e ricordando attraverso il suo lascito musicale, con oltre venti album pubblicati, fra cui i capolavori Overkill (1979) e Ace of Spades (1980).