Lavoratori addetti alla manutenzione stradale bloccano la sede aziendale: no al Green Pass

A partire da oggi, 15 ottobre, il Green Pass si è reso obbligatorio per tutti i lavoratori, sia quelli della Pubblica amministrazione sia quelli del privato. Questo provvedimento ha fatto scoppiare proteste in tutto il Paese.

In particolare, stamattina, i lavoratori della società multiservice Scarl, addetti alla manutenzione stradale, in servizio al comune di San Tammaro, hanno manifestato contro l’obbligo del Green Pass, bloccando la sede aziendale.

La decisione di manifestare è stata presa in un’assemblea tenuta ieri, come spiegano:
“Ieri in un’ assemblea partecipata da lavoratori, insegnanti e proletari abbiamo deciso di dare seguito alla nostra battaglia e rivendicazione del “no al green pass” ed al vaccino obbligatorio chiamando una mobilitazione unitaria di tutti i lavoratori della manutenzione stradale iscritti al si cobas presso il cantiere di San Tammaro, e attuando uno stato di agitazione dopo il totale silenzio dell’ azienda Multiservice sulla richiesta di un tavolo di confronto per trovare soluzioni all’applicazione del dispositivo green pass, visto che risultano fino alla giornata di ieri 70 lavoratori iscritti al nostro sindacato non in possesso del lasciapassare, oltre a coloro che pur vaccinati si oppongono al green pass strumento vessatorio e divisivo dei lavoratori e che incide sui già bassissimi salari della manutenzione stradale senza garantire in nessuna misura la sicurezza sanitaria e di contagio da covid 19.”

“Abbiamo deciso di individuare il cantiere di San Tammaro come concentramento di una chiamata generale perchè più grande numericamente e più facile nel raggiungere geograficamente, oltre al fatto che il lotto di Napoli e Caserta e’ sempre stato da capofila per tutta la manutenzione stradale.

La nostra valutazione di mobilitarci il 15 ottobre e dovuta non solo nella necessità di tutelare tutti quei lavoratori iscritti e non iscritti al si cobas che ,per scelte individuali non hanno accettato la campagna vaccinale, ma anche per creare un legame con la lotta che i portuali di Trieste e non solo (vedi il porto di Genova ed altri scali portuali) stanno portando avanti per l’abolizione del green pass dando un segnale forte alla classe operaia.

Purtroppo come accade spesso nella manutenzione stradale e stato messo in piedi il teatrino di contrapposizione tra lavoratori di sigle sindacali diverse dovuto più ad ambizioni di onnipotenza e leaderismo personale che da reali divergenze tra lavoratori, si e’ costruito un clima di terrore e di disinformazione creando ansia anche tra i nostri iscritti ed apprensione ingiustificata tra tutte le maestranze e come risultato favorisce solo il padrone e gli interessi economici aziendali (vorremmo sempre capire a quale scopo?), si mandano segnali e comunicazioni subdoli di rischio chiusura dell’azienda, licenziamenti, provvedimenti disciplinari, si paventa il rischio della perdita della giornata lavorativa a causa di quei colleghi che non hanno il green pass e che saranno fuori i cancelli per entrare semplicemente a lavorare (volendo creare così ad arte un clima ostile se non peggio.

Chiediamo solidarietà e sostegno non per i lavoratori senza green pass ma per tutti i lavoratori vaccinati e non contro questo feroce attacco alle nostre condizioni di vita di salute e di lavoro.”