Il Napoli é calcio champagne, umilia il Liverpool.

Di Tiziano Papagni –

Il Napoli umilia Liverpool

 

di Tiziano Papagni- Il Napoli in Champions con una vittoria roboante sul Liverpool al Maradona, grazie a una prova di grande spessore. Annichilito il Liverpool soprattutto nel primo tempo, dove i partenopei hanno dominato gli inglesi in ogni settore del campo e hanno chiuso la prima frazione di gara con tre gol di scarto, lasciando un rigore sbagliato da Osimhen e un miracolo di Van Dijk su Kvaratskhelia di resto. Spalletti, nonostante la clavicola dolorante, surclassa tatticamente Klopp impostando la gara sul palleggio veloce e la verticalizzazione improvvisa, approfittando della difesa altissima impostata dal tecnico tedesco e vanificando il famoso “gegenpressing” che ha fatto le sue fortune. La ferocia agonistica e la collaborazione tra i reparti dal primo al novantesimo del Napoli, rispetto agli sguardi torvi e al nervosismo dei Reds ha fatto sin da subito la differenza.

Troppo differente l’approccio da parte delle due squadre, il Napoli è subito aggressivo e pronto ad aggredire la svagata linea difensiva di un Liverpool completamente fuori partita. I Reds accennano a un primo pressing nelle prime battute ma gli azzurri sono pulitissimi nelle uscite grazie alle geometrie di Lobotka e alla fisicità di un Anguissa strabordante.

Spalletti ordina a Osimhen di dettare sempre la profondità e dopo 45 secondi il nigeriano sfugge alla linea difensiva ma, decentrato, colpisce il palo esterno. Pochi minuti e Milner colpisce di mano un rasoterra di Anguissa. Il rigore che ne consegue viene realizzato da Zielinski e il Liverpool si perde tra disorganizzazione e nervosismo. Da una parte Salah manca la sfera da pochi passi mentre sul versante opposto Osimhen viene letteralmente acciaccato da Van Dijk in area: il nigeriano si incarica della battuta del rigore che ne consegue ma Alisson intuisce.

I padroni di casa potrebbero subire il contraccolpo ed effettivamente il Liverpool sembra alzare il baricentro. È un fuoco di paglia perché Gomez, in serata disastrosa, si addormenta in fase di impostazione regalando il pallone Osimhen altruista nel servire Kvaratskhelia che batte a colpo sicuro trovando il salvataggio miracoloso di Van Dijk. Il Napoli, nonostante la caratura dell’avversario, rischia di rimpiangere di non essere sopra di almeno tre gol nella prima mezz’ora ma Anguissa trova il suo primo gol dopo un’altra clamorosa dormita della difesa inglese che lascia il centrocampista libero di calciare davanti a Alisson e a realizzare il 2-0.

L’infortunio di Osimhen stona con la bellezza della gara dei partenopei che lascia il posto a Simeone. Il “Cholito” approccia bene e trova subito il 3-0 appoggiando la sfera in rete dopo un azione solitaria di Kvaratskhelia che, con una serie di dribbling, aveva mandato al manicomio il solito Joe Gomez.

La ripresa, nonostante la sostituzione del difensore inglese, sembra avere la stessa matrice della prima parte e Zielinski dopo un minuto trova il clamoroso 4-0 superando Alisson con uno scavetto. Il Liverpool, con una reazione d’orgoglio risponde subito di rabbia e accorcia le distanze grazie a un destro a giro di Luis Diaz su cui Meret non può nulla. Il Napoli va in gestione e riesce ad assorbire con relativa tranquillità il ritorno dei vice campioni d’Europa in carica che si affacciano dalle parti di Meret soltanto con Luis Diaz che costringe Meret a un colpo di reni con un incornata. Klopp prova a dare maggiore qualità con l’ingresso di Thiago Alcantara e Arthur e toglie Firmino per Darwin Nunez, ma il super acquisto estivo si distingue soltanto per una gomitata che lascia senza fiato Meret in uscita.

Difficile immaginare una partenza migliore per il Napoli che accumula subito punti e anche gol, che nei gironi fanno spesso la differenza, in un “Maradona” stracolmo ed entusiasta, con Mertens sorridente in tribuna e l’urlo “Champions” che ha raggiunto i 120 decibel. Siamo sicuri che dalle parti di Liverpool l’abbiano sentito abbastanza bene.

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