In Campania zone dove l’incesto è la normalità: Caivano ed Afragola sotto accusa del Garante per l’Infanzia

Quartiere Salicelle, parco Verde Caivano, Madonnelle ad Acerra: centinaia di casi di pedofilia sostiene Romano garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Campania. Gli fa eco Francesco Borrelli: “quadro allarmante, serve il massimo impegno da parte de servizi sociali e del comuni interessati” 

“Abbiamo testimonianze dirette e indirette, che ci sono intere zone, quartieri molto critici, dove l’abuso sessuale, l’incesto, è elevato a normalità”: A sostenerlo il Garante dell’Infanzia e dell’Adolescenza della Regione Campania, Cesare Romano, presentando oggi, a Napoli, una ricerca che stima più di 200 casi di maltrattamenti e violenza “sommersa” fra le mura domestiche. Romano mette sotto accusa i quartieri Salicelle ad Afragola, Parco Verde di Caivano, Madonnelle ad Acerra e alcuni quartieri di Napoli. “Abbiamo fatto questa ricerca proprio per evidenziare che il fenomeno è abbastanza consistente, è trasversale ed è molto sommerso – ha affermato Romano – La nostra ricerca, che è a campione, fatta sugli ambiti territoriali e su alcuni comuni, evidenzia oltre 200 casi e abbiamo testimonianze dirette e indirette, anche se non compaiono nella ricerca, che ci sono intere zone in cui l’abuso sessuale, l’incesto, è elevato a normalità”. Ci sono quartieri molto critici – ha spiegato Romano – come il quartiere Salicelle ad Afragola, quello di Madonnelle ad Acerra, come tante zone di Napoli, e non ultimo Caivano con i fatti che ben conosciamo”. A Caivano, negli alloggi del Parco Verde si è consumata la vicenda della piccola Fortuna, la bimba morta dopo essere stata gettata da un terrazzo da chi avrebbe abusato di lei. “Vogliamo accendere i riflettori su questo fenomeno – ha concluso Romano – e fare qualcosa che sia non solo un approfondimento ma soprattutto prevenzione e contrasto a un fenomeno che va sicuramente combattuto”. La ricerca, presentata oggi a Napoli, è cominciata nel novembre 2013 ed è proseguita per tutto il 2014. Ha interessato 45 Comuni (il 12% delle amministrazioni locali) e 31 Ambiti territoriali (il 60% di tutti gli Ambiti). Lo studio si è svolto su due piani: la raccolta qualitativa e quantitativa dei dati attraverso la somministrazione di questionari anonimi. Per lo più a essere vittime sono minori in età preadolescienziale, pari all’80% e, nell’87% dei casi si tratta di bambine tra i 6 e i 10 anni. A Romano fanno eco le parole di Francesco Emilio Borrelli, presidente del gruppo consiliare Campania libera, Psi e Davvero Verdi “Le parole del garante regionale dell’Infanzia, che ci ha dato un quadro allarmante per quanto riguarda i casi di pedofilia che si sono verificati nella nostra regione, devono essere uno stimolo a mettere in campo strumenti che possano evitare che quest’orrendo crimine verso i bambini possa verificarsi ancora. Se la situazione è tale da essere considerata un’emergenza è giusto che ci si comporti di conseguenza a cominciare dal chiedere il massimo impegno da parte dei servizi sociali dei comuni dove ci sono stati più casi e dove è più alto il rischio che si ripetano crimini del genere”.