A rispondere alle tante domande che si pongono i cittadini di molti comuni è il sindaco del comune di Frattamaggiore Del Prete che insieme all’assessore al Bilancio Pedersoli ed alla giunta ha promosso l’adesione al condono
Il condono Equitalia, altrimenti detto Rottamazione delle cartelle Equitalia (con eliminazione di interessi e mora), non smette di suscitare polemiche. Uno dei pomi della discordia sta nel numero di rate e nel periodo di rateizzazione, che appare troppo ristretto per coloro che hanno debiti alti che sino ad ora non sono riusciti a pagare. Un altro aspetto che suscita confusione riguarda i Comuni. Sono obbligati ad aderire al condono oppure possono procedere in autonomia considerato che l’adesione si traduce in minori entrate da mettere in bilancio. Argomento su cui a Frattamaggiore sembrano avere idee chiare. Lo chiediamo al sindaco Marco Antonio Del Prete, che insieme all’assessore alle Finanze Giuseppe Pedersoli e alla Giunta ha promosso l’adesione del Comune al condono.
Sindaco Del Prete, si sa che alcuni grandi Comuni come Milano non hanno aderito al condono e non è chiaro se i cittadini possono farlo in autonomia rispetto ai loro Municipi, in quanto diretti destinatari delle cartelle. A Frattamaggiore che percorso avete adottato?
Il decreto legge numero 193 del 2016, poi convertito nella legge numero 225 del medesimo anno, ha formalizzato la “definizione agevolata” dei ruoli (le cartelle, per intenderci) affidati a Equitalia per il periodo dal 2000 fino al 31 dicembre 2016. Con questo “condono” è possibile risparmiare molti soldi rispetto a quanto oggi Equitalia chiede in pagamento. Il dubbio nasce nel caso in cui i Comuni si siano “staccati” da Equitalia.
In questo caso che succede?
Succede che il condono è “automatico” per tutto quello che i computer di Equitalia hanno recepito fino al 31 dicembre 2016. Se, invece, da un certo periodo e sempre fino al 31 dicembre 2016 il singolo Comune non si è affidato a Equitalia per la riscossione, è la Giunta a decidere se concedere al cittadino la possibilità di condonare.
Per il cittadino è difficile capire
Certo. Prenda il caso di Milano: il cittadino ascolta la radio, vede la tv e capisce che il Comune non ha aderito al Comune. Invece dovrebbe sapere che per una parte delle cartelle, cioè quelle affidate a Equitalia, può condonare. Per le altre, no. Un caos.
Venendo al suo Comune: voi avete aderito?
Noi non ci siamo ancora “staccati” completamente da Equitalia. A ottobre 2016, nel dubbio che il condono fosse “automatico” o meno, abbiamo deliberato l’adesione del Comune di Frattamaggiore. Abbiamo deliberato che si può rottamare tutto, fino al 31 dicembre 2016, come detto, e quindi che nella “definizione agevolata” rientrano anche tributi comunali e multe per infrazioni al codice della strada elevate dalla Polizia Municipale del Comune di Frattamaggiore. Quindi abbiamo suggerito a tutti i cittadini di verificare la propria posizione attraverso i cosiddetti “estratti di ruolo”, che si possono chiedere a un qualsiasi sportello di Equitalia.
Secondo lei questo condono è giusto, è equo?
Il condono è ingiusto per definizione. Favorisce chi non ha pagato e penalizza chi ha pagato. Però mi sento di dire che in questo caso il Legislatore è stato accorto: si paga il dovuto, senza sanzioni e interessi di mora. Si paga quello che si doveva all’inizio. Se pensa che in alcuni caso l’importo dovuto inizialmente si è raddoppiato, considerando l’attuale crisi, il messaggio è: “vi agevoliamo perché pagate quello che dovete ma senza le assurde maggiorazioni”. Su sanzioni e interessi il Parlamento deve intervenire. Sono troppo “alti”:
Quali i vantaggi che volete assicurare per i cittadini? Qual è la convenienza, quindi, per chi ha posizioni aperte?
Chi aderisce al “condono” non paga sanzioni né interessi di mora; anche per le “multe auto” sono previsti risparmi. Si evitano lunghi e fastidiosi contenziosi: i ricorsi costano e si possono vincere ma anche perdere. Con il condono si rinunzia ai ricorsi, si paga qualcosa ma poi si sta tranquilli, Naturalmente ognuno valuterà la propria posizione. Si potrà pagare il dovuto in un’unica soluzione o a rate per un massimo di cinque rate, fino al settembre 2018. La scadenza per la domanda è stata fissata al 31 marzo 2017.
Avete allestito un sportello per assisterli?
Le domande non vanno rivolte al Comune, ma soltanto ed unicamente ad Equitalia. Sul sito web di Equitalia ci sono tutte le spiegazioni necessarie per valutare la convenienza ad aderire o meno alla definizione agevolata. Le riviste fiscali, mi riferisce l’assessore alle Finanze Giuseppe Pedersoli, dicono che i Comuni sono “spettatori passivi” di questo condono. Fa tutto Equitalia che poi comunicherà ai Comuni il risultato finale.
Le scadenze sono perentorie e definitive?
Assolutamente no, mi riferisce sempre l’assessore competente. Sembra che il Governo, che da questo provvedimento di politica fiscale si attende un incasso totale di 4,2 miliardi di euro, si appresti a alla proroga a tutto il 2018 e all’aumento del numero delle rate. Ma è tutto da vedere.