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A sunny day in London! – Racconto dell’impresa della Juventus

di Antonio Grasso

Siamo partiti in aero da Napoli Capodichino con gli occhiali da sole, io ho dimenticato di lasciarli in auto, Pasquale li ha volutamente portati con se per il solo piacere di avere problemi al controllo passaporti!
Come auspicabile, il volo era pieno di altri “pazzi” come noi, durante il volo non è mancato qualche coro, un pò anche per esorcizzare la paura un pò per mettere in difficoltà il personale di volo, tutte donne tra l’altro.

Appena atterrati a Stansted, dopo le comunicazioni di rito, l’hostess ci augura “Buona partita e Forza Juventus”, gli scongiuri sono obbligatori.

Fortunatamente giunti a Londra c’era il sole, fatto più unico che raro, non immaginavamo che quello era un segno premonitore di una giornata da ricordare.
Siamo onesti, siamo partiti consci di un risultato non positivo per noi, ma il nostro motto è “fino alla fine” ed era doveroso crederci. L’ultima trasferta in terra inglese, pardon gallese, non è stata felice!

Dopo un’ora di treno giungiamo nel cuore di Londra, da Liverpool street station ci dirigiamo a ritirare il biglietti presso il Fabric, storico locale londinese, una file di pochi minuti ed il primo obiettivo della giornata era raggiunto.
Preso il biglietto avevamo di 2 ore libere prima di dirigerci verso Wembley, decidiamo di farci un giro alla Torre di Londra e Tower Bridge. Attraversato il ponte, ammirato lo skyline futuristico della “City” alle spalle della Torre di Londra, fatte le foto di rito, è tempo di andare, l’adrenalina sale.

Ore 17.00, il match si gioca alle 19.45 orario inglese, prendiamo la metro dalla stazione di “Aldgate”, linea “Metropolitan” che in 55 minuti ci avrebbe condotto a “Wembley Park”.
Come normale che fosse, lungo il tragitto il treno si riempie di supporters sia inglesi che juventini. In piedi, di fronte a me, c’era un tifoso degli Spurs, riconoscibile dalla sciarpa biancoblu e soprattutto dall’alito di birra.

Per tutto il tragitto ci lanciamo sguardi, lui con un ghigno sorridente e la convinzione che il turno l’avrebbero passato loro.
Di fianco a me un signore in giacca e cravatta che leggeva il “Times”, in un trafiletto laterale c’era titolato in grassetto “if tonight the juventus loses, it risks being derided in Italy” (trad. se questa sera la Juventus perde sarà derisa in Italia) come dargli torto!
Poco prima di arrivare alla fermata di “Wembley Park” il tifoso degli Spurs mi dice “Football” e mi indica che dobbiamo scendere, lo ringrazio con un sorriso.

Appena fuori la stazione, alla fine del lungo viale “Olympic Way”, si erge imponente lo stadio con il suo arco in metallo che lo sovrasta, che spettacolo, da restare senza parole.
Dopo alcuni istanti di stupore e qualche foto, ci uniamo alla fiumana dei tifosi diretta allo stadio. A turno le tifoserie intonano i loro cori, tutto nella più totale tranquillità, sotto gli occhi attenti dei “Bobbies” a cavallo.

ARRIVATI ALLO STADIO!

Direzione Est Stand, Gate C, controllo biglietto, perquisizione veloce, siamo dentro! Ingresso 113 è il nostro, entriamo!
La sensazione che si prova entrando all’interno dello stadio è indescrivibile, attraversando uno stretto corridoio ci si ritrova in uno spazio immenso, da togliere il fiato!
Il contrasto forte tra il prato verde illuminato e gli 80mila seggiolini.
Sul primo anello della curva di fronte alla nostra la scritta “W E M B L E Y”. Siamo arrivati manca 1 ora al fischio di inizio, la tensione sale. Il settore ospiti è già quasi pieno, qualche coro, tante foto da mandare ai propri cari o agli amici.

Sono già pronti i “cinesini” in campo, inizia il riscaldamento, siamo a 45 minuti dall’inizio.
Entra prima Lloris, il portiere degli Spurs, poi Chiello e tutta la squadra, partono i cori ad incitare la squadra.
Dopo 5 minuti tutte e due le squadre sono sul prato verde. La tensione è palpabile. Lo stadio stranamente è ancora vuoto.
La curva degli Spurs è vuota, nessun striscione esposto, nessuna bandiera.

Ore 19.40, i giardinieri irrigano il prato, a centro campo il logo della Champions League, lo stadio in un attimo è tutto pieno. 80.000 persone pronte ad assistere al match. Inno della Champions.
Sul Maxischermo compare il volto di Davide Astori, per tutto il minuto di raccoglimento lo stadio resta in ossequioso silenzio. Brividi!

Marciniak fischia, è iniziato il Match, il segno della croce è d’obbligo. I tifosi del Tottenham all’unisono intonano “OH WHEN THE SPURS GO MARCHING IN”!
Da togliere il fiato, indescrivibile!
Nel nostro settore, i tifosi si alzano sui seggiolini per seguire meglio la partita, io memore della finale di Champions seguita in piedi sui seggiolini, scelgo di non salire riuscendo a mala pena a vedere la partita.

LA PARTITA DELLA JUVENTUS

In campo la supremazia è degli Spurs, le speranze si affievoliscono, Son è imprendibile, al ’39 sono meritatamente in vantaggio!
La delusione è palese sui nostri volti. Primo tempo andato, inizia il secondo, stessa storia, sono loro i padroni del campo.
C’è poco da fare. Al 60esimo minuto il Mister manda in campo Lichtsteiner e Asamoah, non due grandi nomi per svoltare la partita, ma questi sono gli uomini a disposizione del Mister.

Passano appena 3 minuti e Gonzalo mette la palle in rete, è un’esplosione! Ci abbracciamo, iniziamo a cantare di nuovo, ma Wembley continua a cantare sempre più forte di noi.
Palla a Dybala, si invola da solo contro Lloris, sinistro all’incrocio e la “Joya” porta in vantaggio la Juventus! Wembley è ammutolito! Noi siamo increduli!

Inizia la guerra contro il tempo; la mente va a Monaco ed all’errore di Evra che ci costo la qualificazione!
La squadra fa giropalla, il tempo sempre non passare mai! Azione corale del Tottenham, Barzagli salva sulla linea, Brividi. Pasquale si siede, non vuole vedere gli ultimi minuti della partita, lo capisco!

È finita! La Juventus è ai quarti! Non ci credo! Ci abbracciamo, Cantiamo, è un tripudio di emozioni! Una gioia inaspettata! Un tifoso vicino a me chiama la mamma al telefono e mentre parla con lei inizia a piangere dall’emozione!

Usciamo dallo stadio, siamo in mezzo ai tifosi del Tottenham, continuiamo a cantare, in fila ad aspettare la metro, siamo una marea di persone, ma tutto procede con calma! Saliamo nella metro, di fronte a me c’è seduto un tifoso del Tottenham, un uomo con la barba bianca sulla cinquantina, mi guarda con occhi sconsolati, istintivamente gli dico “Sorry”, lui mi risponde con un occhiolino e con un cenno della testa a dire “ok”.

Lo sport è anche questo, sapere accettare le sconfitte anche quelle più inaspettate.

Wow che serata e soprattutto che Culo!

#Finoallafine #TotJuve