De Laurentiis: “Il San Paolo? E’ il tempio di Maradona, fa parte di un passato che non voglio dimenticare”

Il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis, durante un convegno, ha avuto modo di parlare nuovamente della questione stadio, della Juventus e, ovviamente, del suo Napoli. Di grande importanza le sue parole sul San Paolo, accantonando l’idea di una nuova struttura. Aprendo invece alla valorizzazione dell’impianto di Fuorigrotta.

Questione Stadio

Dal 1990 non è stato fatto alcun cambiamento allo stadio. Mi ritrovo in una struttura brutta e traballante, con tante viti mai registrate e diverse cose che non funzionano. Non è certo lo stadio che vorrei. Potrei in due secondi comprare un terreno e farne uno nuovo in 18 mesi, poi però penso che questo è lo stadio di Maradona e lui è l’unica parte importante e vincente del calcio napoletano, non voglio dimenticarlo. Ho sempre detto che cambiare la pista di atletica sarebbe stato inutile, ho chiesto al presidente della regione di mettere a disposizione 15 milioni per bagni e sediolini e, fortunatamente, è andato tutto bene. Ora vado al San Paolo per risolvere la questione sediolini. . Il comune invece mi chiede 1,8 milioni l’anno, non ho firmato la convenzione e sono andato a domanda individuale. Non ho firmato perché non mi sono stati restituiti i soldi dei tornelli, si è creata una situazione urticante e non si è mai trovata una soluzione signorile. Mi sembra veramente assurdo che quando devo invitare al San Paolo i presidenti di Psg o Liverpool, giusto per citarne alcuni, debba inventarmi cene spettacolari con montagne di cibo, pur di nascondere le situazioni disastrose del San Paolo”.

Il suo Napoli e il solito fatturato…

Siamo la diciannovesima squadra al mondo, non abbiamo debiti con le banche, siamo un modello virtuoso. Ovunque vado, soprattutto all’estero, non fanno altro che parlarmi del Napoli. Forse non riusciremo a battere la Juventus, chi lo sa, ma con quel fatturato, dieci scudetti li avrei vinti anch’io. Noi spesso ci siamo andati molto vicini“.