L’infinito di Roger Federer: 16 anni d’arte sui campi di Wimbledon

Sono passati 16 anni dal primo successo di Roger Federer sull’erba dell’All England Club di Londra, eppure la sua magnificenza è inspiegabilmente immutata

Ci sono atleti capaci di avvicinare lo sport al sublime. Generano ammirazione attraverso la bellezza celata dietro ogni loro movenza. Un qualcosa di più profondo rispetto alla semplice perfezione della tecnica li unisce ai cuori di tutti coloro che sanno apprezzarne l’unicità, ed è forse nascosto nel mistero che si accompagna all’eccellenza perpetua che li contraddistingue. C’è un po’ di tutto questo in Roger Federer, da molti definito come il campione che più riesce a far percepire l’essenza del tennis. La linearità nei suoi colpi e la pulizia con la quale sviluppa il suo gioco può certamente essere considerata come una forma d’arte applicata all’agonismo. Una forma d’arte del tutto singolare, che tarda ad apparire vetusta agli appassionati di tutto il mondo.

IL RAGGIUNGIMENTO DEL 12ESIMO ATTO DECISIVO

Non pochi ostacoli, comunque, si sono presentati sul cammino del Maestro verso l’inevitabile ingresso nella leggenda. Uno di questi si è palesato per la 40esima volta, proprio ieri, sul campo centrale di Wimbledon, a tentare di sbarrargli l’ennesimo accesso all’atto decisivo dei Championships. Quell’ostacolo è corrisposto alla figura di Rafa Nadal, tennista capace di interrompere, nel 2008, la striscia record di 5 successi consecutivi sui prati dell’All England Club messa in cascina da Re Roger. Le immagini di quella finale di 11 anni or sono devono essere passate però solo per un attimo, forse, nella mente del fenomeno di Basilea, solido sin dalle prime battute della semifinale più attesa dell’edizione 2019 del torneo londinese.

Lo svizzero è apparso capace di gestire, già dai primi scambi, le accelerazioni del maiorchino, mostrandosi altresì estremamente efficace al servizio. 14 saranno infatti gli aces a fine partita, con il 73% dei punti vinti sulle prime palle messe in campo dal 20 volte campione slam. Unico passaggio a vuoto nel secondo set, con doppio break concesso a Nadal e l’1-6 finale per lo spagnolo in replica al 7-6 del primo. Nel quarto e nel quinto parziale Rafa ha tentato poi di dare il tutto per tutto, concedendo però due break (uno per set), rivelatisi poi decisivi.

Stoica comunque la resistenza del ragazzo di Manacor negli ultimi due game, in cui annulla 4 match points prima di capitolare. Nel decimo e decisivo gioco del quarto set, straordinari gli ultimi due punti della vittoria cancellati. Prima un dritto arrotato quasi all’incrocio delle righe e poi uno straordinario passante di rovescio hanno infatti costretto Federer ad attendere la quinta opportunità concessagli per raggiungere in finale Novak Djokovic.

FEDERER PER LA NONA 

Obiettivo quindi sarà il successo numero 9 a Wimbledon per l’infinito Roger. Un’occasione per riscrivere record che già detiene. In primis, il primato nella classifica di slam vinti, che potrebbero, con la vittoria di domani, arrivare a 21. La nona affermazione sul campo centrale dell’All England Club lo confermerebbe poi come il detentore del maggior numero di vittorie nel torneo. Arriverebbe inoltre il  titolo ATP numero 103, che lo riporterebbe al secondo posto nella classifica mondiale alle spalle del solo Novak Djokovic.

Proprio il serbo lo attenderà per quella che sarà la quarta sfida nel torneo londinese fra i due. Bilancio favorevole a Djokovic, che oltre a difendere il titolo, proverà a replicare quanto ottenuto nelle finali del 2014 e del 2015 in cui riuscì a battere lo svizzero, rispettivamente, per 3-2 e 3-1.  L’ultimo precedente sorridente a Federer invece risale al 2012, anno in cui vinse in semifinale per 3 set ad 1.