Caivano ricorda Fred Bongusto, domani i funerali

Multas per gentes et multa per aequora vectas advenio has miseras, frater , ad inferias (Catullo)

di Giuseppe CostantinoSi è spento a Roma Fred Bongusto, noto cantante degli anni sessanta e settanta del secolo scorso. Fu il re dei locali notturni e del canto sussurrato, ma per  Caivano no fu solo questo,perchè ebbe un ruolo importante nei cambiamenti che segnavano la vita del paese in quegli anni. Allora ero il presidente di un circolo giovanile che si poneva l’obbiettivo di democratizzare la cultura e permettere a tutti di poter accedere a tale bene. Non si trattava di un compito facile, Caivano era un paese agricolo, non ancora segnato dallo sviluppo industriale del miracolo economico era governato dai possidenti del paese che in maggioranza erano proprietari di terreni agricoli e che vivevano di rendita parassitaria nel culto della nobiltà di sangue .Nessuna apertura era concessa ai ceti emergenti e nessuna iniziativa di cambiamento era destinata al successo. Solo i rampolli delle  famiglie che si fregiavano del titolo della pretesa “ limpiezza de sangre” potevano andare a scuola e perciò, grazie al monopolio del sapere, perpetuare il dominio di classe che segnava la vita di una realtà immobile e sonnolenta. Tale blocco conservatore guidava la cosa pubblica e attraverso essa caratterizzava usi e costumi dei caivanesi. Grazie a ciò in Caivano era forte il sentimento anticlericale e il conservatorismo sociale  era di casa . Il vecchio partito liberale a caratteri populisti e moderati dell’epoca guidava la vita pubblica interpretando il sentimento di una realtà statica che mirava a conservare vecchi equilibri e situazioni di privilegio. Punti di riferimento di tutto ciò erano il circolo dell’Unione e quello della caccia Pierino Pepe guidato dal vecchio padre di Pierino. Erano gli anni dei fermenti giovanili che preparavano il 68 e la voglia di cambiare delle nuove generazioni. Anche a Caivano cominciavano a nascere nuove attività giovanili tese a cambiare i vecchi e superati equilibri politici. Era nata la Boys Caivanese che si faceva portatrice di un nuovo modi di intendere le sport  e il circolo culturale “G. Leopardi” , di cui ero il presidente,  che mirava a divulgare il principio di una cultura democratica aperta a tutte le classi sociali. Tra i giovani era vivo il confronto tra vecchio e nuovo modo di intendere la funzione dei circoli culturali. Tanto che erano sorti due circoli di orientamento diverso. Il Leonardo da Vinci che teorizzava la possibilità di una cultura riservata solo a chi avesse un titolo di studio e il Leopardi che la cultura la intendeva come un bene aperto a tutti e quindi possibile  anche per  chi non aveva potuto frequentare la scuola. Il confronto era aspro e i conservatori del paese bollavano il Leopardi con l’appellativo di “comunisti” intendendo con tale epiteto “ribelli” e “sovversivi”. Grandi erano le difficoltà da superare e fortissimo il pregiudizio che bollava il Leopardi. In tale contesto si inserì l’azione e l’esempio di Fred Bongusto. Venuto a Napoli per una serie di esibizioni nel famoso  locale notturno che stava sul lungomare di via Caracciolo. Volle accogliere me, il compianto Tonino Falco e l’amico Giannino Pirani  in piazza Dante prima e nello shaker club poi. Una volta ascoltate le nostre richieste, e conosciuto il progetto del Leopardi, volle aderire allo stesso. Divenne socio del circolo, aderì alla mia richiesta di venire a cantare a titolo gratuito in una festa organizzata da noi giovani e in una mai dimenticata intervista durante una  trasmissione per radio  divulgò l’iniziativa del circolo, facendolo conoscere a tutti nei suoi proponimenti e progetti. Fu la fine di un odioso isolamento delle giovani generazioni di Caivano che si impegnavano per un cambiamento reale e positivo. Ma non fu un fatto isolato! Ogni volta che tornava a Napoli per motivi di lavoro veniva a visitare il circolo e organizzava per i giovani di Caivano pomeriggi  danzanti gratuiti nello Shaker in cui si esibiva sulla Rotonda Diaz di Napoli. Io in tale locale ero di casa e sempre come ospite suo. Il Leopardi divenne presto un punto di riferimento per lo sviluppo culturale del territorio. Furono tante le cose fatte. Aderirono alle iniziative culturali persone famose come il prof Luigi Villari che ancora oggi partecipa alle trasmissioni sulla storia di cui è presentatore Paolo Mieli su RAI TRE e lo storico Gabriele De Rosa di orientamento cattolico, i cui libri di storia sono fonte di conoscenza nelle scuole italiane. A loro si aggiunsero lo scrittore Mario Pomilio, L’On Francesco De Martino che ha lasciato a noi un opera monumentale sulla Storia della Costituzione Romana e tanti altri che non riesco ad elencare sia per il numero che per la partecipazione attiva. Ricordo solo la adesione al circolo di Peppino DE Filippo che da poco aveva dato il nome di “Caivanella” alla sua casa in via Nomentana a Roma e Luciana Castellina per la importanza della sua relazione sul valore della libertà a ridosso del suo arresto in Grecia da parte del  regime dei colonnelli. Furono anni felici per la gioventù del territorio che visse momenti di svago con la partecipazione di altri cantanti come Peppino Di Capri, Don Backi, I Ribelli, ecc. E il sostegno dello stesso governo nelle persone del ministro Corona, dell’On De Martino e del Presidente della Repubblica On Giuseppe Saragat. Forse senza il sostegno di Fred mai sarebbe avvenuto tutto questo perciò mi piace dire che non è morto, perché le sue opere restano e segnano la vita di chi continua a ricordarlo. Io il giorno 11 non potrò essere a Roma ai suoi funerali ma lo onorerò con un minuto di silenzio e invito tutti a fare la stessa cosa.

Ciao Fred, socialista e uomo vero al servizio degli altri. Sei stato un grande!

La Masseria Cardito

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