Si infittisce la vicenda del condominio di Andrea ad Afragola: interviene anche l’ex Procurstore Lepore

NanoTV PubblicitàContinua la vicenda nel condominio di Afragola dove vive il piccolo Andrea, che qualche giorno fa per poco non ha ingerito una pillola di rivotril fatta cadere dal balcone sovrastante la sua abitazione da alcuni ospiti di una casa famiglia che, facevano uso di stupefacenti in un posto che teoricamente dovrebbe essere un luogo sicuro e protetto.

“Nonostante tutto – dichiara la mamma del bambino – c’è ancora un ospite della comunità che nelle scale, si avvicina a noi in modo minaccioso e nonostante gli chiediamo di allontanarsi, lui si avvicina sempre di più, stamattina aveva tra le mani una scarpa, noi siamo spaventati – prosegue la donna – ormai abbiamo paura di tutto, ogni minimo rumore ci spaventa, altri ragazzini della comunità hanno dichiarato che questa persona porta spesso il coltello con se e che durante la quarantena in una lite, avrebbe tentato di accoltellare uno di loro, ma a quanto pare, per essere ancora li, la legale rappresentante della comunità non ha ne denunciato, ne preso provvedimenti, è un inferno, a causa loro abbiamo paura di stare a casa nostra”.

Sulla vicenda interviene anche l’ex Procuratore Capo Giovandomenico Lepore. “L’accoglienza è importante – dichiara Lepore – ma va fatta bene e non di certo come ha fatto questa comunità in questo caso, più soggetti pericolosi assieme diventano una bomba ad orologeria e i rappresentanti della cooperativa ne sono pienamente responsabili, un episodio questo gravissimo, se la mamma di Andrea non se ne fosse accorta, sarebbe successa una tragedia, non si può e non si deve lasciar stare, bisogna andare fino in fondo – prosegue Lepore – questa comunità va chiusa e gli ospiti devono essere trasferiti altrove, dove sono tenuti meglio e soprattutto fuori pericolo; la famiglia del piccolo, persone stimate, che io conosco benissimo – conclude Lepore – mi ha anche detto che i soggetti violenti hanno bullizzato altri ragazzini ospiti della comunità, usando violenza. Un allontanamento non basta, la famiglia di Andrea potrebbe essere in pericolo per eventuali ritorsioni da parte di questi soggetti violenti, più volte infatti, mi è stato riferito che in questi giorni sono stati avvicinati con aria minacciosa da uno lo loro”.