Napoli Scontri Violenza Criminale

La violenza criminale va condannata e punita

La guerriglia criminale andata in scena venerdì notte a Napoli va condannata e punita, non ci sono altre chiavi di lettura o giustificazioni.

Ieri notte nelle strade del centro storico e di Santa Lucia c’erano componenti della criminalità organizzata, esponenti dei centri sociali, sia di destra che di sinistra e i famosi professionisti degli scontri di piazza. Personaggi che gravitano tra gli ambienti del tifo organizzato e dei clan del centro storico. L’antistato ha deciso, ancora una volta, di manifestare in maniera evidente, la contrapposizione allo Stato e alla legalità.

Il coprifuoco o il possibile lockdown annunciato dal Governatore De Luca, sono stati il pretesto per uscire allo scoperto, la miccia per mettere a ferro e fuoco una città. La violenza vista ieri notte nulla a che vedere con le proteste, legittime o meno, dei commerciati napoletani spaventati dalle ricadute economiche delle stringenti disposizioni anticovid. Nulla a che vedere con chi ogni giorno si suda il salario per assicurarsi lo stipendio per mettere il famoso piatto a tavola.

Ieri notte, tutte queste ragioni, sono stati il cavallo di Troia dove si sono nascosti i “professionisti della guerriglia” che puntualmente approfittano di eventi o tensioni sociali per affermare la propria dimensione parallela e opposta allo Stato di legalità. Nulla può giustificare la violenza contro le Forze dell’Ordine, contro colleghi giornalisti e contro l’arredo urbano, che è un bene della collettività.

In questi casi la retorica su quanto sia bella Napoli e su quanto siano unici i napoletani, lasciamola a chi ha fatto della visione metaforica della città un lavoro, anche retribuito. Oggi l’unica cosa che conta è la risposta dello Stato che deve affermare il controllo sulla città, assicurando la sicurezza dei cittadini perbene che nulla hanno a che vedere con quanto avvenuto a Santa Lucia.