Autismo e scuola, scoppia la polemica a Sant’Arpino: mamma contro dirigente scolastico

Sulla vicenda interviene anche Osservatorio La Battaglia di Andrea

BUFALA E' LATTERIA ARTIGIANA

Ancora problemi di integrazione a scuola per i bambini autistici, a Sant’Arpino, in
provincia di Caserta, ad una bambina con spettro autistico, secondo la madre, le
sarebbe stato impedito di far entrare all’interno della scuola il terapista, i genitori
degli altri bambini non avrebbero firmato l’autorizzazione, ed alle insistenti richieste
di chiarimenti da parte della mamma, la preside avrebbe risposto, racconta la madre,
che la necessità di acquisire il consenso da tutti i genitori rispondere ad esigenze di
una non meglio precisata privacy.

Intanto però, la bambina pur di continuare il piano terapeutico, ha perso giorni di scuola, non per volontà della famiglia, ma perchè si è
ritrovata davanti ad una scelta.

“La preside applica un modulo, a mio avviso discriminatorio per i bambini disabili
dichiara Antonella, la mamma della piccola – questo modulo prevede che per
permettere al terapista di entrare in classe e curare la bambina, c’è bisogno del
permesso dei genitori degli altri bambini, non di uno solo, ma di entrambi…
Bisognava quindi che entrambi i genitori di tutti i compagni di classe di mia figlia
firmassero l’autorizzazione a far entrare a scuola il terapista accreditato dalla regione
Campania – continua la donna – cosa che non é avvenuta, impedendo quindi lo
svolgimento delle terapie di cui ha bisogno mia figlia. La preside non ci é stata di
aiuto per niente, si é dimostrata subito ostica nei nostri confronti, invitandomi con
modi poco ortodossi a cambiare scuola a mia figlia, sottolineandomi, che già in
passato questo stesso invito me lo aveva fatto per ben due volte, probabilmente per lei
la disabilità della mia bambina è un problema… e ha inoltre sottolineato, quando io ho protestato, che lei aveva cose piú importanti da fare e non poteva occuparsi della vicenda di mia figlia. Per questa signora, che di lavoro fa la dirigente scolastica – conclude AntonellaAncora problemi di integrazione a scuola per i bambini autistici, a Sant’Arpino, in
provincia di Caserta, ad una bambina con spettro autistico, secondo la madre, le
sarebbe stato impedito di far entrare all’interno della scuola il terapista, i genitori
degli altri bambini non avrebbero firmato l’autorizzazione, ed alle insistenti richieste
di chiarimenti da parte della mamma, la preside avrebbe risposto, racconta la madre, che la necessità di acquisire il consenso da tutti i genitori rispondere ad esigenze di
una non meglio precisata privacy, intanto però, la bambina pur di continuare il piano
terapeutico, ha perso giorni di scuola, non per volontà della famiglia, ma perchè si è
ritrovata davanti ad una scelta.
“La preside applica un modulo, a mio avviso discriminatorio per i bambini disabili –
dichiara Antonella, la mamma della piccola – questo modulo prevede che per
permettere al terapista di entrare in classe e curare la bambina, c’è bisogno del
permesso dei genitori degli altri bambini, non di uno solo, ma di entrambi…
Bisognava quindi che entrambi i genitori di tutti i compagni di classe di mia figlia
firmassero l’autorizzazione a far entrare a scuola il terapista accreditato dalla regione
Campania – continua la donna – cosa che non é avvenuta, impedendo quindi lo
svolgimento delle terapie di cui ha bisogno mia figlia. La preside non ci é stata di
aiuto per niente, si é dimostrata subito ostica nei nostri confronti, invitandomi con
modi poco ortodossi a cambiare scuola a mia figlia, sottolineandomi, che già in
passato questo stesso invito me lo aveva fatto per ben due volte, probabilmente per lei la disabilità della mia bambina è un problema… e ha inoltre sottolineato, quando io ho protestato, che lei aveva cose piú importanti da fare e non poteva occuparsi della
vicenda di mia figlia. Per questa signora, che di lavoro fa la dirigente scolastica
sottolinea  Antonellail diritto alla salute di mia figlia probabilmente non era
importante, non rientrava nelle sue priorità… Nonostante le mie lamentele mai
nessuno mi aiutava, e sono stata costretta a nominare un avvocato e solo dopo una
sua lettera alla dirigente, quest’ultima convoca una riunione a distanza con tutti i
genitori per parlare della vicenda di mia figlia, convoca tutti senza prima chiedere il
permesso a me o a mio marito, convoca tutti per parlare di mia figlia, mettendo in
indirizzo i suoi dottori, senza prima chiedere il permesso a noi, violando la privacy
della mia bambina e, nella riunione stessa, vista la presenza del mio legale, la preside
si rifiuta di andare avanti e con fare “sicuro di se” invita tutti gli altri genitori ad
uscire dalla riunione. Quanto poi alla richiesta formulata dell’Avvocato Angela
Bilancio – legale della mamma – di conoscere le ragioni ostative all’accesso del
terapista a scuola, la Dirigente si è limitata solo successivamente a rispondere che
“dal 16.10 le lezioni continuano in DAD e nulla osta alla presenza della terapista”.
Questa è una cosa inaccettabile – continua la mamma della bimba – pretendo le
dimissioni da parte di questa persona che, per pararsi, mi dice che lei è tranquilla
perché agisce seguendo la legge, ma nel contempo, per più volte mi ha invitato a
cambiare scuola a mia figlia, discriminandola e mortificandoci e soprattutto, alla mia richiesta di chiarimento, con aria spavalda e quasi minacciosa poiché aveva ricevuto
la lettera del mio avvocato, mi dice che ha “cose più urgenti” a cui pensare,
probabilmente la disabilità per questa signora non è una cosa importante”. Sull’argomento interviene anche La Battaglia di Andrea. “Se le cose sono andate cosí é gravissimo – dichiara la Prezidente Maraucci – non si può assolutamente giustificare una dirigente scolastica che inviterebbe la madre della bimba disabile a cambiare scuola, non si può minimamente pensare che la scuola invece di esserti da supporto ti diventa quasi un ostacolo, faremo luce su questa situazione, sperando che tutto ciò sia un grande frainteso ed arrivino le scuse di chi é stato frainteso, altrimenti – conclude la donna – ci aspettiamo seri provvedimenti, la scuola é inclusione, non é invitare i genitori a cambiare istituto, questa é una grande sconfitta per tutti”.
Bilancio – legale della mamma – di conoscere le ragioni ostative all’accesso del
terapista a scuola, la Dirigente si è limitata solo successivamente a rispondere che
“dal 16.10 le lezioni continuano in DAD e nulla osta alla presenza della terapista”.
Questa è una cosa inaccettabile – continua la mamma della bimba – pretendo le
dimissioni da parte di questa persona che, per pararsi, mi dice che lei è tranquilla
perché agisce seguendo la legge, ma nel contempo, per più volte mi ha invitato a
cambiare scuola a mia figlia, discriminandola e mortificandoci e soprattutto, alla mia richiesta di chiarimento, con aria spavalda e quasi minacciosa poiché aveva ricevuto
la lettera del mio avvocato, mi dice che ha “cose più urgenti” a cui pensare,
probabilmente la disabilità per questa signora non è una cosa importante”. Sull’argomento interviene anche La Battaglia di Andrea.Se le cose sono andate cosí é gravissimo – dichiara la Prezidente Maraucci – non si può assolutamente giustificare una dirigente scolastica che inviterebbe la madre della bimba disabile a cambiare scuola, non si può minimamente pensare che la scuola invece di esserti da supporto ti diventa quasi un ostacolo, faremo luce su questa situazione, sperando che tutto ciò sia un grande frainteso ed arrivino le scuse di chi é stato frainteso, altrimenti – conclude la donna – ci aspettiamo seri provvedimenti, la scuola é inclusione, non é invitare i genitori a cambiare istituto, questa é una grande sconfitta per tutti”.