Lockdown, dietrofront dei commercianti: Agire ora per salvare il Natale

 

Malgrado gli sforzi, esistono e si fanno sentire le categorie escluse dai decreti ristori di Conte, nonostante siano colpite anch’esse dalla feroce crisi economica del periodo Covid.

Stando ai dati, uno dei settori maggiormente colpiti è quello della moda. Luigi Atteo, titolare del negozio Go Now a Napoli, spiega che “C’è chi ha perso fino al 70%”.

Stesso discorso per i negozi di calzature, tagliati anch’essi fuori dai ristori.

“Gli aiuti sono pochi, la platea è ristretta. C’è un esercito di invisibili lasciato solo, abbandonato alla crisi.”- Spiega Carla Della Corte di Confcommercio

Poi c’è la vicenda dei “mercatari”: “Il periodo natalizio è il momento di maggior fatturato, di guadagno vero. Per non chiudere ora con gli adeguati aiuti rischiamo di saltare il momento più importante dell’anno” – afferma Alfredo Fidato, negoziante di Casalnuovo.

Insomma, siamo già in piena crisi, e centra poco il colore giallo, rosso o arancione: Le persone non escono e non consumano perchè hanno paura. Molti commercianti infatti, se prima erano contrari ad una chiusura totale, adesso si rendono conto che converrebbe chiudere adesso per salvare l’economia legata al natale. L’unica speranza per dare ossigeno ad un tessuto economico in terapia intensiva.