Sono state consegnate martedì pomeriggio, a Palazzo Chigi, 574 mascherine prodotte a Casal di Principe nel bene confiscato al fratello del boss della camorra Francesco Schiavone detto «Sandokan».
Le mascherine saranno indossate dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, insieme agli altri vertici del governo. A consegnarle è stato Enzo Abate, rappresentante dell’associazione “La Forza del Silenzio“. Si tratta di una realtà che cura progetti per i ragazzi con disturbo dello spettro autistico proprio in una proprietà sottratta, appunto, al clan dei Casalesi.
Abate, a tal proposito, ha affermato: “Voglio che ci sia rispetto, dignità e inclusione sociale per i ragazzi autistici. Il mio intento è quello di far conoscere l’autismo a tutte le figure istituzionali. Nostro scopo è far crescere l’attenzione sull’assistenza ai ragazzi autistici. Qui a Casal di Principe assistiamo 90 ragazzi con il metodo Aba, e li facciamo lavorare, nel laboratorio per prodotti senza glutine, e nel ristorante Raù aperto ad Angri. Abbiamo un’ottantina di dipendenti tra cui psicologi e professionisti che stanno vicino ai ragazzi. La nostra missione è non lasciare sola nessuna famiglia”.
È il riscatto del Sud che si oppone alla camorra. Le mascherine, infatti, sono prodotte nel laboratorio Creativo e Lfs Social Lab, sartoria dove lavora anche Alfredo, 14enne con disturbo dello spettro autistico. Il ragazzo ha affermato: «Sono contento di fare qualcosa di importante»
L’associazione “La Forza del Silenzio”, inoltre, diventa sponsor ufficiale di Palazzo Chigi. I prodotti realizzati nei laboratori della cooperativa saranno utilizzati dal presidente del Consiglio dei ministri in occasione di incontri con i capi di Stato.
Abete, infatti, ha aggiunto: “Proponemmo prodotti made in Caserta. Il nostro progetto ha avuto pieno apprezzamento. Saremo noi ad acquistare la seta semilavorata a San Leucio. Realizzeremo, poi, nella sartoria foulard, pochette, mascherine con il logo della presidenza del Consiglio e quello della Forza del Silenzio, ma anche borracce in alluminio e le penne prodotte da una fabbrica di Sant’Arpino, la Marlen”.
