Terra dei Fuochi, condannati a 6 anni i fratelli Vassallo

Sono state inferte tre condanne e sei assoluzioni, in nove invece salvati dalla prescrizione. Lo ha stabilito la VI Sezione del tribunale di Napoli nei confronti di 18 persone, accusate a vario titolo di associazione a delinquere di stampo mafioso (in quota Bidognetti) e disastro ambientale per smaltimento illecito di rifiuti. Ai fratelli Antonio, Nicola e Salvatore Vassallo di Cesa, 6 anni, previsto anche un risarcimento danni di 50mila euro ciascuno per la Presidenza del Consiglio dei Ministri, Ministero dell?ambiente,regione Campania e Comune di Giugliano. Disposta anche la confisca dei beni sottoposti a sequestro con decreto del 2008. La prescrizione salva dall’accusa di disastro ambientale colposo, Andrea Giuseppe Rosario Bovier, originario del Vomero ed ex funzionario del commissariato di governo per l’emergenza dei rifiuti, inoltre Crescenzo Compagnone e Massimo Eugenio Alfredo Di Leva. Prescritto anche la contestata intestazione fittizia di beni a carico di Salvatore Vassallo ed Elena Rao, per il trasferimento di alcuni immobili dell’imprenditore alla società amministrata dalla donna per la quale non c’era stata richiesta di condanna. Raffaele Vassallo, Cesario Vassallo, Carmela Vassallo, Amedeo Vassallo, Rolando Vassallo e Renato Vassallo invece, vengono assolti per non aver commesso il fatto dall’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa. Il pm Alessandro Milita, si era espresso per oltre un secolo e mezzo di condanne, per 17 dei 18 imputati, i fatti risalgono alla seconda metà degli anni ottanta fino al 2006, quasi vent’anni di storia, nascita di società commerciali riconducibili al clan dei Casalesi per coprire la gestione dei rifiuti tra le province di Napoli e Caserta.