tommaso Russo Agguato Casoria

Casoria: I dettagli dell’agguato a Tommaso Russo

Le indagini sull’agguato avvenuto ieri mattina in piazza Domenico Cirillo a Casoria proseguono senza sosta.

I Carabinieri della locale Compagnia stanno mettendo insieme tutti i pezzi di quella che doveva essere una spedizione di morte. Determinanti i video delle telecamere sistemate in piazza che hanno ripreso attimo per attimo ciò che è avvenuto. L’auto usata dai killer è blu metallizzata e numerosi testimoni hanno visto questo veicolo fuggire in direzione dell’Asse Mediano in via Pietro Nenni. Addirittura pare che nella fuga l’auto dei killer abbia urtato anche un guard rail.

La vittima dell’agguato, Tommaso Russo, 40enne di Casoria, è stato attinto da cinque colpi, probabilmente di kalashnikov. La ferita più grave alla spalla, la sua prognosi è riservata ma non è in pericolo di vita.  Si trova attualmente all’Ospedale di Frattamaggiore.

Russo è un pluripregiudicato e per gli inquirenti è una personalità emergente nel panorama criminale dell’area nord di Napoli. Nel 2014 fu arrestato insieme ad altre sette persone perché ritenuti responsabili di due rapine avvenute, nel dicembre 2013 e nel gennaio successivo, all’interno di un esercizio commerciale di Capodrise, in provincia di Caserta. Dalle indagini, coordinate dalla procura di Santa Maria Capua Vetere, e condotte dai Carabinieri della compagnia di Marcianise, emerse che i rapinatori erano riusciti, nelle due occasioni, a prelevare la somma contante di 30 mila euro, oltre ad un furgone carico di merce, poi recuperato proprio a Casoria, al termine di un inseguimento. Durante la fuga i rapinatori avevano imboccato una strada in contromano e causato un incidente stradale in cui era rimasta ferita una giovane donna.

Nel marzo del 2016 arrivò la condanna da parte della Corte di Appello di Napoli. Ventidue anni di reclusione per l’intera banda. Nel dettaglio, Tommaso Russo fu condannato a cinque anni di reclusione. Nel corso delle stesse indagini condotte dai Carabinieri di Marcianise, inoltre, sono stati accertati anche alcuni episodi di estorsione posti in essere dai componenti della banda con il metodo del “cavallo di ritorno” in danno di proprietari di veicoli.

Adesso spetterà ai Carabinieri dell’Arma di Casoria ricostruire lo scenario criminale in cui è avvenuto l’agguato di pizza Cirillo per stabilire chi è il mandate di una sentenza di morte che non si è concretizzata.

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