Falsi permessi di soggiorno: coinvolti anche un poliziotto, un vigile e un dipendente della IV Municipalità

Napoli – Sgominata un’organizzazione dedita al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. È l’esito del blitz dei Carabinieri del Ros, col supporto del Comando Provinciale, che ha portato all’arresto di 3 persone e alla misura dell’obbligo di dimora nei confronti di altre 11. Tra i reati contestati a vario titolo, anche i reati di corruzione, falso ideologico e materiale.

Le indagini, dirette dalla Procura della Repubblica di Napoli, scattate all’indomani degli attentati terroristici messi a segno in Francia e Belgio tra il 2015 e 2016, che hanno permesso di documentare l’esistenza e l’operatività nel capoluogo partenopeo di un’organizzazione composta da cittadini di nazionalità afghana, pakistana ed italiana, dedita al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina di extracomunitari pakistani, indiani, tunisini, marocchini, afghani, ucraini e russi. Il sodalizio criminale, ha favorito dietro compenso, l’ingresso e la permanenza sul territorio nazionale di extracomunitari privi dei requisiti per l’ottenimento del permesso di soggiorno. Inoltre è anche emerso, che alcuni indagati erano in contatto con soggetti localizzati in Francia e Belgio, permettendo loro di ottenere la regolarizzazione a Napoli e ai quali, previo pagamento, veniva materialmente recapitato il documento di soggiorno italiano.

Attraverso gli approfondimenti investigativi è stata individuata la base logistica dell’organizzazione, l’internet point “Mardan Phone Center” di Via Carbonara. Il titolare Iqbal Naveel è finito in carcere e la struttura posta a decreto di sequestro preventivo. Tra gli arrestati anche un pubblico dipendente della IV Municipalità del Comune di Napoli, Pasquale Averaimo che in qualità di addetto al settore rilascio e rinnovo delle carte di identità, all’emissione di certificati di residenza o presa in carico di trasferimenti di residenza, alle variazioni di stato di famiglia, indebitamente riceveva somme di denaro, al fine di compiere atti contrari ai doveri d’ufficio, con un tariffario da egli stesso stabilito a seconda del tipo di atto da compiere, quest’ultimo posto ai domiciliari.

Tra gli indagati figura anche Mario Cammarota, agente del Comando di Polizia Municipale di Napoli, nei confronti del quale però il Gip ha deciso di non emettere alcuna misura restrittiva, nonostante per la Procura avesse il compito di eseguire verifiche anagrafiche presso le residenze degli stranieri previo avviso, al fine di assicurare il buon esito del controllo. Coinvolti nelle indagini anche un nucleo familiare di Poggiomarino e alcune persone residenti a Marano. I due gruppi si occupavano di fare da tramite per l’ottenimento dei falsi permessi di soggiorno in favore di cittadini extracomunitari. Tra gli italiani indagati figurano Antonio Amatruda di Gianturco, il consulente del lavoro Paolo Manzi di Saviano, Pio Diego Polise di Saviano e Agostino Cimmino di San Felice a Cancello , poliziotto in servizio presso l’ufficio Immigrazione di Napoli.