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Whirlpool, il Tribunale respinge il ricorso: Via libera ai licenziamenti

NAPOLI. Il Tribunale di Napoli ha respinto il ricorso dei sindacati Fim, Fiom e Uilm, sui licenziamenti dei 321 dipendenti dello stabilimento Whirlpool di via Argine.

Secondo il Tribunale la condotta della Whirlpool “non è stata antisindacale”, ma “estrinsecazione del diritto di libertà di iniziativa economica previsto in Costituzione”.

Inoltre, annota come non solo “appaia plausibile il sensibile discostamento dalle stime di crescita previste”, a giustificazione della chiusura del sito di via Argine, ma anche come in tema di mantenimento dei livelli di occupazione, prima di procedere ai licenziamenti collettivi, la multinazionale abbia fatto la sua parte.

 Nella sentenza si legge: “Risulta che la società, al fine di mantenere i livelli occupazionali si sia attivata nell’agosto del 2019 nel ricercare soluzioni, coinvolgendo i sindacati, mediante la cessione del ramo di azienda anche con la riconversione aziendale. L’essersi adeguata poi, al diniego manifestato dai lavoratori e dai sindacati, di certo evidenzia la correttezza delle relazioni sindacali ed il peso che le Sigle ricorrenti hanno avuto nelle trattative“. Secondo il tribunale quanto fatto dalla multinazionale è “estrinsecazione del diritto di libertà di iniziativa economica previsto in Costituzione che, sebbene possa subire limiti per esigenze di carattere sociale, non può essere vincolato se non per volontà dell’avente diritto“.

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