REDDITO CITTADINANZA

Dal Parco Verde passando per Afragola, l’inchiesta del Messaggero sulla truffa del Reddito di Cittadinanza

La Procura di Napoli Nord ha aperto una indagine sulla sulla truffa dei pachistani con il reddito di cittadinanza ottenuto rubando le identità dei connazionali. Sotto la lente di ingrandimento degli inquirenti alcuni Caf ubicati tra Sant’Antimo e anche altri patronati sparsi tra le province di Napoli e Caserta.

Il Messaggero ha smascherato questa attività illecita allargando però l’inchiesta anche ad altre truffe, in tutta l’area nord di Napoli, perpetrate da altri soggetti grazie a false dichiarazioni.

L’area nord di Napoli è quella in cui si è sviluppata la truffa dei pachistani. L’Inps ha preferito non rilasciare dichiarazioni ma da quello che risulta al Messaggero in questa zona le domande di reddito di cittadinanza attualmente in pagamento sono 22mila a fronte di 270mila abitanti. Questo non significa che i percettori siano solo 22mila. Infatti, per ogni domanda ci sono mediamente due familiari inseriti nella stessa pratica, cosa che fa crescere l’emolumento.

«A Caivano ci sono due persone che sono arrivate a percepire 1700 euro al mese, più del mio stipendio da impiegato», ci dice una fonte interna all’INPS. La fonte del giornale romano aggiunge infine che nel Parco Verde quasi tutte le famiglie hanno fatto richiesta o percepiscono il RDC.

Al rione “Salicelle” di Afragola, altro simbolo della oppressione criminale, i carabinieri hanno scoperto un beneficiario del reddito che ogni mese riceveva 1500 euro poiché dichiarava quattro figli a carico. Peccato che tre di questi fossero sottoposti a misure cautelari e quindi non potessero ottenere il sussidio statale.

Di queste falle nel sistema è sicuramente a conoscenza la banda di pachistani che, con la complicità di un Caf e un ufficio postale, ha messo in piedi una truffa da almeno due milioni di euro.

Secondo il Messaggero non ci sarebbe nessuna possibilità di recuperare i soldi: nell’ultimo anno la sola INPS che copre i comuni di Afragola, Cardito, Crispano, Caivano, Frattamaggiore, Frattaminore, Sant’Antimo, Grumo Nevano, Casandrino e Arzano ha chiesto la restituzione di quasi 2,5 milioni di euro. Tutti redditi di cittadinanza percepiti illegittimamente. Ad oggi non è stato incassato quasi nulla. Anche perché nel frattempo i pochi ispettori a disposizione hanno scoperto un’altra truffa, quella dei finti rapporti di lavoro e le finte Naspi. Epicentro? Sempre Sant’Antimo, lo stesso comune da cui è partita la truffa dei pachistani con il reddito di cittadinanza a loro insaputa.

Salzano Afragola